Revocati gli arresti domiciliari a Coccia ma scatta il rinvio a giudizio
Gli armatori della Dimaiolins e tornano in carcere e, nel frattempo, cambia la posizione per l’ex-Presidente di Confitarma, Nicola Coccia, al quale vengono revocati gli arresti domiciliari e viene rinviato a giudizio. Sei mesi fa il gup Claudio Marcopodio, del Tribunale di Torre Annunziata, emise la condanna per i tre armatori: furono condannati rispettivamente Carlo Di Maio a 4 anni ed 8 mesi, Angelo Di Maio a 4 anni e sei mesi ed Angela Di Maio a 3 anni e sei mesi. I due cugini hanno già scontato 1 anno e due mesi tra detenzione in carcere ed arresti domiciliari, il resto della pena residua la sconteranno nel carcere di Velletri. Ma tra qualche mese, e precisamente sei per Carlo e quattro per Angelo, i due cugini potranno chiedere di accedere al beneficio di una misura alternativa: la messa in prova per tre anni. Sorti diverse per Angela Di Maio, condannata a tre anni e mezzo dal giudice oplontino: il periodo di messa in prova, per lei, scatterà da subito. Ricordiamo che la Procura ha potuto fare chiarezza sulla vicenda e sul ruolo del superconsulente Coccia grazie alla fattiva collaborazione degli armatori. Riguardo a Coccia, noto commercialista, qualche giorno fa gli sono stati revocati gli arresti domiciliari. I motivi che hanno fatto scaturire gli arresti per Coccia a febbraio scorso: secondo la Procura ha avuto importanti ruoli nella Dimaiolines, è stato Presidente del collegio dei sindaci ed è stato consulente della società armatoriale torrese della fallita nel 2010. Sempre secondo la Procura, inoltre, Coccia avrebbe "disatteso gli obblighi di controllo" ed "agito, in una situazione di chiara incompatibilità, come consulente contabile e strategico della società". Pertanto, le accuse che son state mosse al noto commercialista dalla Procura Oplontina sono di bancarotta fraudolenta e falso in bilancio.
Il PM concluse le indagini ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio per Coccia che si difende ritenendosi estraneo ai fatti. Finita la fase delle indagini la Procura, oltre agli armatori, ha individuato altri responsabili in questa vicenda. Uno di questi è l’ex presidente dei sindaci, Angelo Pica, che ha collaborato ed ha così patteggiato la condanna ottenendo 1 anno e 10 mesi e il beneficio della sospensione condizionale della pena. Nel frattempo, il PM Sergio Raimondi, chiede ed ottiene il rinvio a giudizio per gli altri esponenti del collegio, Alfredo Ibello e Concettina De Felice, e per l’ex impiegato Massimo Balzano, che dovranno comparire davanti al gup Emma Aufieri. Viene stralciata, invece, la posizione di Annamaria Ballinari dal processo in corso, proprio perché ancora latitante. Ma gli obbligazionisti Dimaiolines, rassegnati e oramai passati in secondo piano dopo l’esplosione del crac Deiulemar, hanno preso consapevolezza che dal fallimento, ormai, non ricaveranno più un ragno dal buco.
Antonio Civitillo
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 22 maggio 2013