L’ex sindaco Borriello annuncia il ricorso alla Corte Costituzionale, mentre i politici locali dicono la loro sulla scelta del senatore torrese
E’ stata la gi
unta per le autorizzazioni di Montecitorio a “svincolare”, per adesso, la posizione dell’onorevole Nello Formisano (Centro democratico) nel processo istituito al tribunale di Torre Annunziata a seguito di alcune dichiarazioni che lo stesso parlamentare corallino avrebbe reso e p er le quali l’ex primo cittadino, Ciro Borriello, sentitosi destinatario, non è rimasto a guardare. Così, dopo quasi sei mesi dal rinvio a giudizio, l’aula dei bottoni di palazzo Montecitorio ha d ecretato “insindacabili” le affermazioni che Formisano ha pronunciato a fine luglio 2012. Un gesto, quello di “affidarsi” alla giunta per le autorizzazioni, che è stato ovviamente criticato a muso duro dallo stesso Borriello: “Non mi aspettavo che Formisano utilizzasse il suo ruolo politico per evitare di mostrare le sue ragioni in tribunale. Purtroppo – ha dichiarato l’ex sindaco di Torre del Greco – alcune persone sfruttano il loro ruolo politico per nascondersi con atti meschini. L’arroganza che si nasconde va punita – continua -. Intanto, non mi fermo e non mi arrendo: aspetto le motivazioni e con i legali valuteremo un ricors o in Corte Costituzionale”. La scelta di Formisano, quella di affidare il suo d stino giudiziario all’aula della Camera dei Deputati invece che difendersi dall’accusa nelle aule giudiziarie, è stata comunque ampiamente discussa anche tra gli esponenti della politica locale. Il suo ex compagno di partito, Giuseppe Speranza (in quota Idv in consiglio comunale) si è così espresso a riguardo: “La giunta per le autorizzazioni ha salvato diversi parlamentari, come insegnano e dimostrano le precedenti vicende. Non sono solito giudicare o esprimere giudizi continua – ma posso certamente affermare che se fossi un parlamentare con un giudizio in corso preferirei essere giudicato dalla magistratura e non da un’aula parlamentare. Evidentemente conclude – l’onorevole Formisano ha poco tempo per stare dietro alle vicende giudiziarie, essendo a desso un leader del partito Centro Democratico”. ” La questione è delicata, non conosco i motivi della querelle sorta tra Formisano e Borriello e, quindi, non esprimo giudizi – afferma Filippo Colantonio -. D’altro lato, in una situazione simile m i sarei fatto giudicare dalla magistratura, a maggior ragione se il fatto non sussiste, anche perché tutti i cittadini della Repubblica sono uguali davanti alla legge”. ” Quanto accaduto è un fatto soggettivo – dichiara Luigi Mennella, avvocato penalista e dirigente del P d -. Conosco l’onestà di Formisano e credo che la sua scelta sia stata dettata dagli impegni politi- ci cui è sottoposto. Sicuramente – conclude – se mi trovassi in una situazione analoga non esiterei a sottopormi al giudizio della magistratura”. Sulla linea pro Formisano c’è Mimmo Maida, consigliere comunale di Centro Democratico: “Quella dell’onorevole Formisano è stata una scelta, che condivido. Al suo posto, nel caso specifico, mi sarei anche io affidato alla giunta per le autorizzazioni della Camera, del resto la legge lo consente”. Si interroga schiettamente, invece, il consigliere provinciale torrese Giovanni Palomba: “Quel che mi chiedo è: cosa avrebbe fatto Borriello se fosse stato al posto di Formisano, un parlamentare quindi come lo è già stato? Purtroppo la legge prevede questo strumento, non c’è nulla da criticare. Personalmente – conclude – avrei fatto la s tessa scelta di Formisano se fossi stato un onorevole al suo posto”.
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 ottobre 2013