La kermesse, dopo il rinvio dovuto alle avverse condizioni atmosferiche, si terrà nei giorni 22, 23 e 24 novembre, presso l’antico Borgo di San Martino. La pizzetta di vino cotto è un dolce tipico della tradizione rurale e contadina, espressione della cultura sociale ed alimentare sciscianese, che percorre un lungo processo storico modellato dall’uomo e arricchito dalle preziose ricette degli antenati, i quali scrupolosamente hanno ideato questo prodotto salutare e gustoso”. Il principale ingrediente della Pizzetta è, come si evince dal nome, il vino cotto, cui vengono aggiunte le noci tagliuzzate e aromatizzate con bucce di mandarino e infine mescolate con semola e farina di granone. Il vino cotto, si ricava portando ad ebollizione la pigiatura d’uva, ridotta in mosto che viene fatto poi cuocere per circa 6 ore in un grande calderone di rame.
Una ricetta antica, insignita anche del sigillo PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale Italiano) attorno la quale è stato costruito un evento che, nel tempo, ha ampliato la sua portata trasformandosi da evento gastronomico volto alla valorizzazione di un prodotto tipico locale, ad appuntamento costruito per porre all’attenzione dei suoi fruitori tutto il complesso universo valoriale sotteso alla tradizione rurale, legata alla produzione di un dolce tradizionale identificativo del Comune di Scisciano. Un evento che, per l’edizione 2019, prevede, accanto al tradizionale percorso di degustazione di piatti e prodotti tipici locali, anche la possibilità di partecipare a speciali laboratori dimostrativi e di degustazione guidata, accompagnati da spettacoli musicali itineranti e da coinvolgenti esibizioni di artisti di strada. Un’offerta nuova e ricca che rinnova il rapporto profondo e sincero che lega i sciscianesi a questa festa. Un rapporto costantemente rinnovato e testimoniato dalla straordinaria partecipazione popolare e civile alla sua organizzazione e al suo svolgimento. Un’occasione per mettere in luce il borgo di San Martino, frazione del Comune di Scisciano, rivalutando sia il suo centro storico, col il suo patrimonio storico-culturale, sia le sue origini contadine. Un evento, dunque, capace di valorizzare non solo un prodotto tipico, ma anche il territorio da cui esso ha origine.