In queste settimane siamo abituati alla diffusione di immagini riguardanti medici e dottori chini sui pazienti, questa volta ad essere chine, sulle loro macchine da cucito, sono le suore. È questa l’immagine di generosità e tenerezza che ha commosso la Santa Sede. “Ho saputo di questa iniziativa, è una cosa bella. Ho preso la vostra idea e ho chiesto ad alcune persone di produrle, il giorno dopo una vecchietta mi ha portato 20 mascherine. Vi incoraggio a continuare, di qualunque cosa hai bisogno, tu chiamami” – queste le parole del Cardinale Krajewski.
Incredulo, dall’altro lato della cornetta, ad ascoltare c’era Don Raimondo Di Rienzo, Assistente diocesano del Servizio Pastorale della salute. È stata sua l’idea di chiedere, attraverso una lettera, un supporto alle suore dei nostri monasteri, accompagnato come sempre dal supporto Lucia De Martino, Responsabile del Servizio Pastorale della salute.
“Speculano sulla salute e la paura della gente, non è giusto. Io stesso, sono stato vittima di tale atteggiamento ed ho pagato una mascherina venti euro. Ho immaginato così, senza pensarci troppo, di chiedere un aiuto concreto alle suore e la loro risposta è stata caritatevole ed immediata” – ha dichiarato Don Raimondo.
Ed è così, che in soli due giorni, dotate di macchine da cucire e buona volontà, le suore hanno realizzato circa 200 mascherine in tela, attraverso la visione dei tutorial messi loro a disposizione. Una risposta di concreto aiuto della Chiesa, che insieme alla telefonata del Cardinale, non ha lasciato indifferente l’Arcivescovo Francesco Alfano: “Un gesto inatteso, sorprendente, che mi ha riempito il cuore di speranza. Dinanzi alla nostra scelta, semplice ed essenziale, di coinvolgere il più possibile tutti nel rispondere al bisogno di mascherine, l’intervento dell’elemosinere del Papa ci fa sentire la forza dell’amore, ci incoraggia, ci fa crescere come famiglia dei figli di Dio. Questa è la Chiesa, che vive tra la gente è diventa segno di unità e di fraternità universale”.
La richiesta di realizzare mascherine, sta oggi giungendo anche ai parroci e ai fedeli diocesane ed anche in questo caso, la risposta non sta tardando ad arrivare. Questa è una preghiera che si diffonde a macchia d’olio, affinché tutti possano contribuire in maniera fattiva al bene dell’umanità.