A donarlo è stato Antonio Di Cristo
“Sono molto grato ad Antonio Di Cristo della preziosa donazione dei volumi del compianto fratello, carissimo professore Ciro, alla biblioteca comunale. Una robustissima raccolta che di sicuro sarà la punta di diamante dell’intero patrimonio librario del Comune, nonché meta indispensabile per un percorso bibliografico e documentale di grande interesse. Un riferimento culturale importante soprattutto per studenti, docenti e anche per tutti coloro che vorranno conoscere e approfondire la storia e le origini della Città”. Così Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco. “La pregevolissima raccolta – spiega il Sindaco – comprende volumi di storia, letteratura greca e romana, di archeologia e teatro. Tra l’altro, monografie e saggi di altissimo pregio culturale e scientifico sul territorio torrese, pubblicazioni che il professore ha accumulato in anni di serio ed impegnativo studio. Di Cristo, appassionato cultore di letterature classiche ed infaticabile ricercatore, allievo di uno tra i grandi dell’archeologia: l’illustre Amedeo Maiuri. Nel tempo ha unito un materiale di eccezionale importanza bibliografica, utilissimo soprattutto per gli studenti delle facoltà di Lettere, Beni culturali, Architettura e Scenografia. Inoltre, il fondo (migliaia di volumi) è arricchito da manoscritti inediti dello stesso professore, con una serie di progettualità relative alla realizzazione di un parco archeologico a Torre del Greco. Di straordinaria importanza sono le ricerche e le rivendicazioni di tante eccezionali opere rinvenute a Torre del Greco in contrada Sora. Splendide testimonianze attualmente sparse (anche clandestinamente) per il mondo; da Parigi a Londra, da Berlino a Los Angeles, da Napoli a Palermo, tra musei e purtroppo anche in depositi vari. Sculture marmoree di putti, ermette bronzee bifronti, satiri, baccanti, Ercole con cervo (copia bronzea dal greco Lisippo), suggestivi affreschi teatrali (esposti al museo archeologico di Palermo) raffiguranti due personaggi col volto coperto da una maschera tragica, forse Edipo che apprende da un messaggero di aver inconsapevolmente ucciso il proprio padre Laio, dall’Oedipus di Seneca. Altra opera rivendicata – prosegue Borriello – dall’attento Di Cristo è l’affresco parietale (sempre a Palermo) che raffigura una scena teatrale con tre personaggi coperti da maschere comiche, possibili interpreti de I Menecmi di Plauto. Insomma, una serie di profondi studi, tavole e foto dell’area archeologica di Torre del Greco che offrono ulteriori motivi e ragioni per una concreta rivalutazione della città in ambito internazionale. Materiali che per la loro specificità e rarità nel campo dell’archeologia nazionale ed in particolare dell’area torrese, con attenzione a Villa Sora, saranno di notevole ausilio per tanti studiosi”. “Particolare da non trascurare – conclude il Sindaco – è anche il valore civile e culturale del nostro concittadino che ha profuso per una vita intera l’amore per gli studi, prediligendo l’archeologia e la poesia. Delicata e preziosa è una recente pubblicazione postuma Soggiorno di Giacomo Leopardi fra Napoli e Torre del Greco, Collana della Pro Loco, 2007, in cui Di Cristo illumina magistralmente il valore dell’amicizia tra Antonio Ranieri ed il recanatese nel periodo trascorso tra Torre e Napoli. A breve inizierà la catalogazione dei volumi, ancora sigillati in 62 casse per poi essere collocati in una sala interamente dedicata alla sua memoria. Un esempio di uomo da emulare e da tramandare alle future generazioni. La biblioteca ‘Enzo Aprea’ riceve un dono preziosissimo, mi piace ribadirlo, grazie alla squisita sensibilità del fratello Antonio, che con amore ha offerto alla città un patrimonio librario di particolare valore”.