Capitaneria di Porto
Tempo di bilancio per la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Torre del Greco. Buoni risultati ottenuti in quest’ultimo anno. In particolare, la Guardia Costiera ha impiegato più di 30 uomini e 2 unità navali soprattutto per la prevenzione e la tutela dell’incolumità dei bagnanti, a difesa dell’ambiente marino ed a garanzia della sicurezza di tutti gli utenti del mare nella fascia di mare ricompresa nei Comuni costieri di Torre del Greco, Ercolano e Portici. L’attività divulgativa ed informativa operata dal personale della Guardia Costiera corallina ha interessato, già prima dell’inizio della stagione estiva, gli studenti delle scuole medie e superiori, ai quali sono state illustrate le principali norme e buone regole di comportamento per una corretta e sicura fruizione delle spiagge, nel rispetto dell’ecosistema marino e costiero. L’opera di sensibilizzazione e la capillare opera di informazione ha prodotto i risultati sperati; difatti, non sono state registrate violazioni di particolare gravità. Anzi, la conoscenza del Numero blu 1530 della Guardia Costiera ha permesso alle unità navali della Capitaneria di porto di intervenire in extremis in due distinte operazioni di salvataggio nelle acque torresi, che hanno salvato la vita a cinque diportisti in imminente pericolo. Costante presenza in mare e controlli serrati sono stati posti in essere per prevenire incidenti e scoraggiare comportamenti irresponsabili, a tutela della sicurezza della balneazione. Particolare attenzione è stata posta nei controlli per proteggere zone ordinariamente destinate alla balneazione, al fine di evitare quanto più possibile la pericolosissima abitudine di non rispettare la fascia di mare dedicata ai bagnanti, navigando sottocosta, e spesso anche ad alta velocità, frutto di scarsa conoscenza delle norme in materia di navigazione ed imperizia marinaresca. In ultimo, è da evidenziare l’importante collaborazione fornita dalle unità navali della Guardia Costiera ai mezzi aerei della Protezione Civile, che hanno dovuto fronteggiare numerosi incendi e focolai sviluppatesi sulle pendici del Vesuvio.
Mirella Carnile