Crac Deiulemar. Proteste e malori tra gli obbligazionisti all’udienza di ieri per l’opposizione allo stato passivo. Ieri mattina presso il Tribunale di Torre Annunziata, sezione fallimentare (ex Salesiani), si è svolta l’ultima udienza per l’opposizione allo stato passivo promossa da alcuni creditori e mirata ad impugnare
Al di fuori del tribunale un obbligazionista proveniente dalla città di Monte di Procida si è sentito male. Il clima era rovente e la tensione era altissima tra i tanti obbligazionisti accorsi fuori alla sezione fallimentare di Torre Annunziata per gridare la loro sete di “giustizia”. A tal proposito, l’avvocato Antonello Amato, componente del Comitato degli obbligazionisti, ha dichiarato che “sono lamentele legittime quelle fatte dai risparmiatori Deiulemar contro le lungaggini della giustizia”. Durante le fasi concitate della protesta, un obbligazionista ha avuto un mancamento, probabilmente un abbassamento di pressione, e subito è stata chiamata un ambulanza per trasportare il malcapitato al più vicino ospedale per i dovuti controlli, dopo i quali è stato prontamente dimesso. Passando, poi, alla mera cronaca dell’udienza di ieri, è da dire che durante le fasi del dibattimento è stato presentato un fascicolo con nuovi elementi da parte dei legali degli obbligazionisti. Questo nuovo fascicolo, insieme ad altri documenti, sarà esame di discussione durante la riunione tra le parti prevista per il 19 dicembre. Mentre, il 5 febbraio ci dovrebbe essere l’ultima udienza relativa all’opposizione allo stato passivo e dopo qualche giorno potrebbe essere letta la sentenza da parte del giudice della sezione fallimentare di Torre Annunziata. Ricordiamo che, tra le motivazioni che hanno spinto gli opponenti ad impugnare il provvedimento di ammissione è la presunta irregolarità di gran parte dei titoli obbligazionari e quindi la nullità degli stessi. Secondo la tesi degli opponenti i Curatori della Deiulemar Compagnia di Navigazione hanno indebitamente ammesso nel passivo fallimentare titoli irregolari che, non rappresentando crediti nei confronti della stessa società, devono quindi essere scorporati dalla richiesta d’indennizzo presentata dagli obbligazionisti. Per finire, lunedì o martedì, secondo indiscrezioni, potrebbe esserci l’appuntamento risolutivo per migliaia di obbligazionisti che aspettano notizie sul sequestro conservativo da 500 milioni di euro a danno degli armatori della Deiulemar.