Sono tanti gli argomenti, purtroppo negativi, oggetto di discussione, e spesso e volentieri di lamentele, da parte dei cittadini. Sono tanti i punti sui quali l’amministrazione comunale, guidata dal primo cittadino Ciro Borriello, sta contribuendo a rendere ancor piĂ¹ calda l’estate 2015. Cantieri in ogni angolo del territorio, Borriello-Ciro-Compiaciuto

traffico in tilt, economia sofferente, spazi verdi repressi e, non da ultimo, la novitĂ  messa in atto dall’amministrazione per battere cassa a danno di automobilisti. GiĂ , perchè l’ultima pensata della giunta Borriello è stata quella di fissare lungo la litoranea corallina il limite di velocitĂ  per auto e moto a 30 chilometri orari. E per controllare le violazioni al codice della strada ci penseranno i controllori di velocitĂ . Morale della favola: un tratto di costa lungo chilometri, frequentato a tutte le ore del giorno e della notte, a scorrimento solitamente anche abbastanza veloce, che diventerĂ  presto uno degli incubi piĂ¹ frequenti di automobilisti e centauri. Facile immaginare la conseguenza: multe e sanzioni fioccheranno come neve giĂ  nel caldo periodo estivo. Ovviamente, arricchendo le casse comunali, che saranno comunque giĂ  ben alimentate grazie alle ultime decisioni assunte durante l’ultimo consiglio comunale. Sicurezza e controllo: questi potrebbero essere i motivi che avrebbero spinto gli amministratori torresi a tale decisione. Sconforto e incredulitĂ : queste, d’altra parte, le riflessioni avanzate dai cittadini che si sono ritrovati tale limite lungo un pezzo di via che viene attraversato con frequenza quotidiana.
Probabilmente si tratta dell’ennesimo sacrificio richiesto ai torresi. GiĂ  perchè proprio di recente un altro sacrificio è stato richiesto ai cittadini, in particolar modo dall’assessore Mele, in occasione dell’apertura dell’ultimo cantiere e dell’ultimo dispositivo del traffico. Sacrifici che vanno dritti dritti non solo ai cittadini, ma anche a quei comercianti delle zone interessate che si sono ritrovati in una strada difficilmente percorribile, con gravi conseguenze alle loro attivitĂ  commerciali. Che il settore economia sia in crisi e che la classe dei commercianti stia chiedendo aiuto non è piĂ¹ una novitĂ : le dichiarazioni rese di recente dai esercenti sui loro bilanci sono ormai chiaro segno di una crisi che viene ancora sottovalutata e non al centro di opportune attenzioni. Il rischio? L’imminente continua chiusura di esercizi commerciali che non arrivano piĂ¹ neppure a sopportare le spese fisse.
Del resto, se da un lato cittadini e commercianti gridano aiuto ai quattro venti, dall’altra anche la “natura” cittadina non resta in silenzio. La chiusura del piccolo polmone verde di via Marconi, noto come Parco Bottazzi, non è l’unica sottrazione di “benessere”. Troppi i pini secolari che stanno venendo al suolo per decisioni prese dall’alto. Troppo il verde cittadino raso al suolo a danno della qualitĂ  dell’aria di Torre del Greco e delle zone che ne subiscono gli abbattimenti. I cittadini, anche stavolta, non sono rimasti in silenzio. Le loro lamentale, purtroppo inascoltate, non hanno trovato soluzioni. Per non parlare del traffico in tilt e dello smog che colpiscono la cittĂ . Attraversare un tratto di via lungo anche meno di un chilometro è ormai quasi impossibile in certe zone della cittadina corallina. In alcune ore del giorno è quasi impossibile non perdere la pazienza per raggiungere alcuni punti della cittĂ .
Insomma, non sarĂ  un’estate serena per i cittadini: quella 2015 potrebbe essere ricordata come l’estate dei disagi, oltre che come l’estate delle richieste di sacrifici. Peccato perĂ² che i torresi, comunque abituati ormai da anni a convivere con richieste di sacrifici, siano davvero stanchi di subire queste richieste. E non solo per il caldo che attanaglia ormai chiunque. Sono stanchi di essere sottoposti a scelte scellerate perchè spesso messe in atto in modo poco condivisibile. Del resto, chi usufruisce dei servizi sono proprio i cittadini. Gli stessi cittadini che ormai, sulle spiagge e fuori dai bar, non fanno altro che lamentarsi ed esprimere il loro rancore e dispiacere.

Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 08 luglio 2015