L’azienda del maestro Luigi Liverino lancia il TriKorno
Torre del Greco, si sa, è da sempre la patria del corallo. Dalla nostra città sono infatti emersi i migliori marchi mondiali e le più prestigiose creazioni. Da decenni nota al mondo per questa particolarità, che però purtroppo non sempre è stata messa in risalto dalle amministrazioni cittadine che negli anni si sono susseguite, la cittadina corallina alle falde del Vesuvio riesce comunque ancora a distinguersi. E questo grazie a chi ha fatto del corallo e dell’imprenditoria una ragione di vita, dando anche risalto e lustro alle sue origini. L’ultima bella novità viene dalla creazione del TriKorno. Si tratta in particolare, di un cornetto di corallo disegnato e ideato dal maestro Luigi Liverino, patron dell’omonima azienda, da anni nella lista delle eccellenze nella produzione artigianale di gioielli, coralli e cammei.
Il TriKorno non è un cornetto qualsiasi. Non è il solito cornetto che ormai il mondo intero conosce e spesso imita: è, in realtà, un pezzo unico, in quanto è il primo cornetto tricolore al mondo realizzato a mano con corallo rosso mediterraneo, conchiglia bianca e verde malachite. Un vero e proprio porta fortuna di altissimo valore artigianale e rigorosamente Made in Napoli. Il disegno è stato perfino brevettato. Ma non è tutto. Il TriKorno non è l’unica rarità messa a fuoco dalla nota azienda torrese: oltre al TriKorno, l’azienda Luigi Liverino Gioielli e Coralli ha realizzato e brevettato altri tre cornetti di corallo.
Il Fortunissimo, ovvero un cornetto in corallo che porta incastonato al centro il numero 13 in madreperla bianca o in turchese; il simpaticissimo ‘O solom io, il cornetto personalizzato con le iniziali in madreperla (o turchese) della persona cui viene donato e, infine, Mr. Corno, l’elegantissimo cornetto con camicia in conchiglia bianca e cravatta in lapislazzuli. Alla base di questi nuovi orgogli, la volontà di creare un prodotto di altissimo spessore artigianale ispirato a valori nobili come la coesione e l’unità nazionale, come ha spiegato lo stesso Liverino.
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 10 luglio 2013