Il mondo del lavoro marittimo e le sue problematiche, al centro dell’importante incontro indetto e tenutosi presso la Capitaneria di porto di Torre del Greco che si inserisce nell’ambito di un più ampio tavolo permanente di confronto,
Hanno partecipato: rappresentanti delle sigle sindacali regionali lavorative marittime (Cisl-fit, Federmar-Cisal, Uil, USLAC, USB); rappresentanti dell’associazione d’armamento di linea (Fedarlinea e sigle ad essa associate) e delle maggiori compagnie armatoriali presenti sul territorio (Tirrenia Cin, RBD, F.lli D’amico, Multi Service Group); rappresentanti del comparto formativo professionale (ACMA e MTC) e dell’associazionismo marittimo (Torre d’Amare) unitamente a testate specialistiche di settore.
L’incontro ha costituito un’importante occasione per operare una disamina tecnico/normativa sul quadro degli adempimenti legati ai recenti decreti in tema di formazione, riqualificazione e ricertificazione del personale marittimo che si inseriscono in quel processo di adattamento del diritto interno al rinnovato modello normativo di derivazione unionale ed internazionale sui requisiti minimi di formazione della gente di mare avviato dall’Italia con l’emanazione del decreto legislativo 12 maggio 2015, n. 71.
Particolare accento è stato posto alla necessità di un dialogo ancor più stretto e costruttivo tra tutti i soggetti rappresentativi del settore di modo da agevolare quelle dinamiche di interrelazione nonché di sintesi e di indirizzo a favore del “lavoratore marittimo” e consentire a quest’ultimo di poter affrontare quell’oramai avviato processo di sempre più spinta specializzazione della professione che impone ed imporrà nuove “conoscenze in virtù anche e soprattutto dei continui ed incessanti progressi tecnologici che hanno aumentato la complessità delle prestazioni lavorative a bordo.
I molteplici interventi legislativi, susseguitisi poi negli anni per adattare le normative ai mutamenti economico-sociali riguardanti il settore dello shipping, hanno poi dato luogo ad un panorama estremamente eterogeneo, ad una stratificazione di normative internazionali e comunitarie di non facile armonizzazione con le leggi e gli interventi del legislatore nazionale che hanno reso ancor più necessario per la “categoria lavorativa marittima” un’opera di indirizzo costante e dettagliata al fine di agevolarne i processi di “allineamento”.
Le parti tutte intervenute si sono impegnate far proprie le argomentazioni di notevole interesse scaturite dagli incontri del Tavolo Permanente di Torre del Greco per veicolarle alle proprie rappresentanze centrali tenuto conto delle finalità del Tavolo stesso divenuto, vero e proprio “Osservatorio territoriale del settore lavorativo marittimo” tale da poter contribuire al recupero ed al rilancio dei percorsi di avviamento alle attività marittime attraverso un rinnovato interesse “istituzionale” dei territori tale che veda il coinvolgimento di tutti gli stakeholders ivi insistenti.
In tale ottica si pone l’avvio di iniziative divulgative e di riqualificazione della professione marittima avviate su impulso della stessa Capitaneria di porto legate alla realizzazione di uno sportello territoriale di orientamento al lavoro marittimo correlato ad un canale di informazione su base telematica di generale accessione in grado di poter corrispondere a tutte quelle istanze/esigenze di informazione/aggiornamento provenienti dal mondo lavorativo
A qualche giorno dalla commemorazione del venticinquesimo anniversario, un doveroso e commosso ricordo è stato infine rivolto ai sette marittimi del Compartimento marittimo di Torre del Greco, che unitamente alle altre 133 persone persero la vita a causa della collisione tra il Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo nella rada del porto di Livorno.