Se ne parla da anni, ma finora il risultato è stato scadente, per non dire pessimo. Stiamo parlando delle telecamere anticrimine
Forse, però, adesso qualcosa potrebbe cambiare. Forse, perché ancora sono pochi chiari i modi, i luoghi e i tempi che vedranno l’installazione delle telecamere.
A tornare sull’argomento, dopo aver tanto evitato le domande de La Torre o dopo averle lasciate senza risposta, è stata l’amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Ciro Borriello.
Nei giorni scorsi, a riportare a galla la polemica è stato, in particolare, l’assessore al ramo Quirino.
“Pronto il potenzieremo del sistema di videosorveglianza a Torre del Greco”, a tuonare è l’assessore del Comune di Torre del Greco, Salvatore Quirino. Finalmente, grazie ai fondi del Pon Sicurezza per lo sviluppo-obiettivo Videosorveglianza-Cittadina, i lavori per l’installazione e il potenziamento del sistema di videosorveglianza sono partiti: “Questo – aggiunge Quirino – è un concreto intervento nel percorso di ripristino ed incremento dei sistemi di videosorveglianza nella città”. L’idea è quella di poter prevenire, anche con metodi tecnologici, gli atti criminali. Un impianto di videosorveglianza territoriale, con postazioni dislocate su diverse aree, in grado di catturare immagini ad elevata risoluzione, inviate ad una nuova centrale operativa della polizia locale, attiva 24 ore su 24.
“Il progetto – si legge sul portale del Ministero degli Interni – è rivolto a rafforzare il sistema di sicurezza e favorire lo sviluppo di politiche integrate della prevenzione con tecnologie innovative rivolte al controllo del territorio. Tale progetto – si continua a leggere – scaturisce da un protocollo d’intesa stipulato in data 14 marzo 2006 tra il Prefetto di Napoli, il Presidente della Provincia ed i Sindaci dei Comuni di San Giorgio a Cremano, Portici, Ercolano, Torre del Greco, Torre Annunziata, Pompei, Boscoreale, Boscotrecase e Castellammare di Stabia e prevede l’installazione di 116 lettori ottici e 45 telecamere DOMO collegati con le Sale operative delle Forze dell’Ordine”.
Intanto, il dubbio che sorge è uno ed uno solo: stavolta potremmo dire che la città del corallo sarà sicura?
Alfonso Ancona
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 gennaio 2016