“In seguito è stato liquidato il figlio secondogenito di C.L. che ha ottenuto 220.000,00 euro, avendo agito anche per la quota risarcitoria spettante alla madre, moglie del ‘de cuius’, a sua volta deceduta a distanza di due mesi dalla morte del marito. Infine, lo stesso secondogenito di C.L. ha azionato la pretesa anche per conto dei propri figli, nipoti del defunto, i quali hanno ceduto il proprio credito risarcitorio al padre perché agisse in loro vece. La liquidazione stavolta è ammontata a 70.000,00 euro complessivi”.
“Risultati come questo danno senso a tutto il lavoro sviluppato in difesa dei nostri clienti. Riuscire a sostenere e a dimostrare la nostra tesi e veder accordato un risarcimento di tali dimensioni è entusiasmante, perché ripaga di tutto l’impegno profuso – affermano i tre avvocati, parte del team che si occupa di difesa congiunta in sede civile e penale – La giurisprudenza ha un valore altissimo, presupposto delle libertà della persona. Per noi significa tutelare i nostri clienti e chi ci dà fiducia. È un lavoro che svolgiamo con profonda dedizione e senso di missione”.