Una nuova iniziativa targata Malinconico vede una svolta decisiva, ma che ha già suscitato molte polemiche, nell’ambito  dell’abusivismo edilizio. Si tratta di una decisione, ancora da limare, presa nell’ambito di un incontro che in primo cittadino ha tenuto con l’assessore  all’urbanistica Patrizia Kivel Mazuy e il procuratore capo  di Torre Annunziata AlessandroPennasilico. Al centro della questione vi è il problema degli abbattimenti, sempre più frequenti, alle falde del Vesuvio. E secondo quanto stabilito in sede dell’incontro, gli abbattimenti saranno ridimensionati per cui non tutte  le case costruite senza il permesso del comune verranno rase al suolo. L’ idea è, infatti, quella di utilizzare quelle abitazioni considerate compatibili con le attuali condizioni urbanistiche  e ambientali, per fini esclusivamente di tipo sociale ed entreranno e far parte, dunque, del patrimonio comunale. Queste costruzioni si trasformeranno poi in circoli ricreativi, centri sportiabbattimenti

vi, case di riposo e quanto altro. “Dal contenuto del parere legale pro veritate a firma del professore Guido D’Angelo – si legge nella delibera proposta  dall’assessore Patrizia Kivel Mazuy, fedelissima del primo cittadino e delegata all’urbanistica e all’abusivismo edilizio –  si rileva che la possibilità di trasformare i manufatti abusivi in alloggi di edilizia residenziale o di edilizia residenziale sociale è esclusa nell’intero territorio di Torre del Greco, in quanto rientrante nella zona rossa a elevato rischio vulcanico”.  Dunque i proprietari di tali abitazioni perderanno ugualmente la casa ma resteranno, se non altro, con la consolazione che le loro abitazioni non verranno abbattute dagli  ecomostri ma verranno utilizzate per ben altre finalità.
Alessia Rivieccio


Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 ottobre 2013