L’indagine è stata aperta dopo la denuncia presentata dai genitori del bimbo, che si chiamava Claudio, residenti a Cicciano e difesi dall’avvocato Federica Renna.
Il neonato, secondo quanto riferito dai genitori, è nato il 10 gennaio scorso ma subito gli fu riscontrato un soffio al cuore, per il quale necessitava di cure immediate.
Dopo qualche giorno i genitori si sono recati al Monaldi di Napoli, dove gli specialisti del reparto di cardiologia neonatale hanno confermato la prima negativa diagnosi e la necessità di intervenire chirurgicamente.
Ma l’operazione non sarebbe stata fatta nell’immediatezza, in quanto al Monaldi ad inizio anno non funzionavano al Reparto di Cardiologia neonatale nè la sala operatoria nè la rianimazione; una situazione che permane tuttora.
I genitori del piccolo sono andati al Monaldi tutte le settimane, fino a marzo, quando verso la fine del mese le condizioni di Claudio sono peggiorate e il piccolo è stato ricoverato per essere operato; purtroppo ha preso un’infezione e l’operazione è stata ulteriormente rinviata, ma lui è rimasto ricoverato nella terapia intensiva neonatale.
Finalmente Claudio, il 27 aprile, è stato operato, e sembra, a sentire i medici, che tutto fosse andato bene; ed invece dopo poche ore il piccolo, ricoverato nella Rianimazione per adulti, ha avuto una crisi respiratoria ed è morto.
Una catena di ritardi dunque su cui ora la Procura vuole vederci chiaro anche se l’autopsia sul corpo del piccolo, a dieci giorni dalla morte, non è stata ancora effettuata.