Controlli contro i contrabbandieri della pesca
Torre del Greco – Anche nello scorso fine settimana è continuata ininterrotta l’attività ispettiva degli uomini della Capitaneria di Porto di Torre del Greco diretta dal Comandante Gaetano Angora, coordinati sul posto dal Luogotenente Raffaele Fiorillo, unitamente ai Carabinieri della locale Compagnia comandata dal Capitano Pierluigi Buonomo e condotti sul campo dal comandante del Servizio Navale Luogotenente Vincenzo Amitrano, contro l’esercizio della pesca di frodo ed allo scopo di salvaguardare la salute dei cittadini vigilando sul corretto svolgimento della pesca e sulla legittima commercializzazione dei suoi prodotti.
I controlli, effettuati anche nei giorni festivi, sono stati eseguiti con oltre dieci uomini e con l’utilizzo delle motovedette della Guardia costiera e della Stazione navale dei Carabinieri di Torre del Greco ed hanno interessato l’intera filiera della pesca, con l’intento soprattutto di contrastare il purtroppo diffusissimo fenomeno della pesca di frodo e della coltivazione di impianti abusivi di mitili, prodotto che poi viene immesso in commercio senza essere stato sottoposto al benché minimo controllo di natura sanitario attraverso la stabulazione negli appositi impianti di depurazione.
Quasi trenta i controlli realizzati durante l’operazione di polizia marittima lungo la costa di dei comuni di Ercolano, Portici e la città di San Giorgio a Cremano che si è conclusa con il sequestro di circa quattro quintali di frutti di mare di vario genere posti in vendita al pubblico in cattivo stato di conservazione, mentre dieci sono state le notizie di reato ed i denunciati all’Autorità Giudiziaria per la violazione delle norme sulla filiera della pesca.
Le ispezioni, inoltre, non hanno tralasciato il controllo riguardante la normativa di matrice comunitaria sull’etichettatura dei prodotti ittici (obbligatoria per poter informare il consumatore sull’origine, la provenienza e la freschezza degli stessi), la vendita di specie di cui è vietata la commercializzazione anche per una tutela di matrice ambientale (ad esempio i datteri di mare), la vendita di esemplari “sottomisura” (pescati in età giovanile arrecando grave danno alla riproduzione-rigenerazione della risorsa ittica del nostro mare), e la frode commerciale (ad esempio il vendere per fresco del pesce appena scongelato).
Si conferma, considerata l’evidente diffusione delle infrazioni relative all’illecito ed illegittimo esercizio della pesca, che l’attività di controllo e repressione della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera e dell’Arma dei Carabinieri di Torre del Greco, continuerà in maniera sempre più incisiva contro la pesca di frodo, a tutela delle norme sanitarie per la commercializzazione dei prodotti ittici per un’attività di pesca corretta e sostenibile.