Numerose le iniziative dei Giovani democratici per il ripristino del servizio
Treni soppressi, dipendenti con stipendi in stand-by, servizio-trasporto non garantito all’utenza: negli ultimi giorni la salute del trasporto pubblico, ormai quasi inesistente, sembra risentire fortemente dei tagli e versa in uno stato caotico e allarmante su tutti i fronti. Il grido d’allarme proviene dall’intera Regione Campania. E anche Torre del Greco fa la sua parte nella lotta: è dei Giovani Democratici, infatti, l’idea di raccogliere delle firme contro i tagli alla Circumvesuviana al fine di ottenere il successo sperato, ovvero il ripristino del servizio. La raccolta firme andrà avanti fino al 14 novembre e sarà possibile firmare, oltre che presso i vari punti-gazebo allestiti appositamente in città, anche nella sede del partito giovanile. I Giovani Democratici puntano il dito contro lo scellerato taglio di corse: “Il nuovo orario limita l’efficacia del servizio, si rischia di far rimanere a piedi gran parte dei lavoratori pendolari e degli studenti – fa sapere Giuseppe Stasio, dei GD –. Non siamo più disposti a proseguire in questo modo, è giunto il momento che si taglino gli sprechi e si individuino i responsabili”. Diverse, inoltre, sono le ulteriori iniziative che i GD si preparano a mettere in campo: “Giovedì 10 novembre, saliremo sul treno N. 28 in partenza da Sorrento alle ore 9:37 e sul treno N. 624 in partenza da Terzigno alle ore 10:09 e realizzeremo un video-reportage, durante il quale
raccoglieremo anche le firme della petizione popolare a favore del ripristino delle corse antecedenti luglio 2011. Presso la stazione di piazza Garibaldi allestiremo un gazebo per la raccolta firme, e, una volta arrivati i due treni, concluderemo l’iniziativa con un flash-mob alle 11 in punto. La società civile è invitata tutta a partecipare”. Anche il numero di carrozze dei singoli treni ha subito un ridimensionamento e sempre più spesso i pendolari, lavoratori o studenti che siano, si ritrovano accalcati in spazi striminziti con la smania che la corsa e il calvario terminino il prima possibile. Il doppio-taglio, riguardante sia il numero di corse che di vagoni, e i continui ritardi dovuti al sovraffollamento dei treni e agli scioperi del personale, hanno di fatto estinto i cosiddetti “orari di punta”, estendendo quest’ultimi ad una fascia oraria imprecisa che bracca ogni utente. L’aumento dei ticket, anche notevole, non ha permesso all’azienda di risollevarsi, finendo per accrescere, invece che la qualità del servizio, solo il nervosismo dei passeggeri.
Carolina Esposito
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 novembre 2011