La minaccia è imminente, ma le associazioni non si arrendono e sono in allerta
(a) Torre del Greco – Si è rivelata un flop la visita dei membri delle commissioni Ambiente e Territorio e Attività produttive in Regione che il 16 novembre hanno messo piede nelle officine Grandi riparazioni di Trenitalia di Santa Maria La Bruna per affrontare la questione del depuratore. Causa del fallimento dell’incontro: la mancata presenza –ad un appuntamento noto- dell’ingegnere Giuseppe D’Amico, neo presidente Trenitalia, e dei rappresentanti della Wisco Srl, società che ha interesse a costruire l’impianto dei rifiuti industriali. A predisporre tale sopralluogo al fine di valutare da vicino la situazione per procedere ad una possibile sospensione o annullamento delle autorizzazioni, sono stati i rappresentanti della Regione Campania. Erano presenti quasi tutti gli esponenti politici, Antonio Civitillo e Giuseppe Stasio, rappresentanti della “Rete civica anti-depuratore”, e, tra gli altri, Mocerino (Udc), Marciano e Marino (entrambi Pd) e Fabozzi (Mpa). Il sindaco Ciro Borriello ha presenziato solo in parte, poi per altri impegni è dovuto andar via. Dito puntato da parte dei presenti contro D’Amico e Wisco, che avrebbero dovuto illustrare gli aspetti tecnici e scientifici del progetto dell’impianto dei veleni. “Questo episodio è un fatto grave che dimostra un disinteresse delle principali parti in causa sulla questione –dice Luca Colasanto, presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile del Consiglio Regionale Campania all’incontro-. La realizzazione –ha rilevato l’Ansa nella stessa seratadi un impianto di depurazione di reflui industriali, sebbene non tossico-nocivi, laddove prima esisteva una piattaforma di smaltimento degli scarti di deposito di Trenitalia, è una vicenda complessa e delicata sulla quale le perplessità del territorio appaiono comprensibili. La vicenda necessita di approfondimenti e valutazioni, a nostro avviso più che opportune -ha aggiunto-, sulle quali è tuttavia necessaria la massima collaborazione di tutti e tra tutti i soggetti vario titolo coinvolti nel progetto, dalla Wisco, all’amministrazione comunale, per finire alle associazioni dei cittadini”. “Non mancherà un tavolo alla Regione –ha sostenuto sul posto Pietro Diodato, consigliere regionale Pdl-. Occorre una relazione tecnica. Ritengo che tali tipi di impianti debbano essere distanti chilometri e chilometri dalle abitazioni”.
“E’ grave la mancanza di Trenitalia e della Wisco –affermano Giuseppe Stasio ed Antonio Civitillo, membri della Rete–. Ci spiace che la Regione non sia ancora in possesso delle informazioni necessarie per capire la gravità della questione. Aspettando l’incontro tra commissioni e ingegneri della società, la Rete continuerà a lottare con la raccolta delle firme e assemblee pubbliche. Chiederemo informazioni al Pm che si sta occupando dell’esposto che abbiamo consegnato un mese fa”.
“Auspico – dice la Anita Sala di Idv- che ora il Comune nomini un esperto per ulteriori rilievi ambientali. Intanto, continuiamo a raccogliere le firme per costruire la rete civica cittadina del ‘no’, che ha già raggiunto 4000 firme. Bisogna fermare questo scempio, le case più vicine sono a 226 metri ed il quartiere Leopardi a 890 metri – e dove vi è già un sito di stoccaggio di rifiuti urbani che ospita tuttora le eco-balle”.
Mariella Ottieri
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 24 novembre 2010