Incubo sanità sul territorio
(a) Torre del Greco – In un periodo in cui la sanità campana non se la passa proprio bene, l’ultima novità ha suscitato ancora di più la preoccupazione dei residenti nella città corallina. Nonostante i 130 prelievi eseguiti quotidianamente, il milione di euro fatturato nel 2009 e le 200.000 prestazioni effettuate nell’ultimo anno, il Bottazzi rischia la chiusura. Il subcommissario alla sanità Giuseppe Zuccatelli ha fissato precisi criteri per le dimensioni di strutture pubbliche e private. Per far rientrare i conti in rosso delle spese mediche, infatti, una proposta di legge regionale impone la chiusura di tutti i centri medici che non riescono a garantire 500mila prestazioni sanitarie annuali. Le necessità di risparmio dell’amministrazione sanitaria diventano così un “dramma” per i cittadini di Torre del Greco, costretti a spendere soldi nelle strutture private o costretti a frequenti trasferte in centri convenzionati lontani. Oltre ai servizi di analisi per la medicina legale e all’assistenza ai malati di tumore, i medici del Bottazzi curano malattie importanti come la celiachia, la reumatologia e la trombofilia ed assistono 5.000 pazienti diabetici, 25 anziani nella casa di riposo 1.500 tossicodipendenti. L’utenza del centro diagnostico comprende non solo i cittadini di Torre del Greco, ma anche quelli di Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano e San Sebastiano al Vesuvio, per un totale di 400.000 utenti circa. Lo staff del laboratorio è composto da circa 150 persone, gli esiti delle analisi sono consegnati entro 24 ore, ogni mese sono visitati circa 3.000 pazienti. Nonostante questi numeri lascino intuire l’ottima funzionalità del centro, secondo il personale, la classe politica vuole promuoverne la chiusura per ridistribuire il personale e favorire le strutture private. Voci di corridoio, infine, attribuiscono gli edifici del Bottazzi come nuova sede dell’ASL di Castellammare. Intanto, è stato già inoltrato un esposto ai sindaci di Torre del Greco ed Ercolano ed ai sindacati.
M.C.Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 21 luglio 2010