Concorso per Capo Ufficio Stampa: Comune condannato per violazione di legge e abuso di potere
(a) Torre del Greco – Carlo Cristarelli ha vinto la sua battaglia: sarà Capo Ufficio Stampa del Comune di Torre del Greco. Lo ha stabilito il TAR Campania con una sentenza che sancisce il diritto all’assunzione di Cristarelli e censura l’operato dell’Amministrazione accusata di plurime violazioni di legge, abuso di potere, elusione del giudicato, difetto di istruttoria, sviamento e violazione del giusto procedimento. Si mette così fine ad una vicenda che si trascina ormai da quasi due anni. Un epilogo scontato, visto che le ragioni di Cristarelli erano già state riconosciute da tutti i tribunali, in sede civile, penale e amministrativa. Solo la Giunta guidata dal Sindaco Borriello si è sempre mostrata contraria all’assunzione di Cristarelli, arrivando persino ad adottare provvedimenti
palesemente pretestuosi. Come la Delibera n. 450 del 30/07/2009, con la quale – in spregio alla precedente sentenza del TAR – si sarebbe voluto annullare il concorso piuttosto che assegnare il posto al vero vincitore. Il TAR ha annullato invece la Delibera, dichiarandola illegittima e affermando che “dopo aver escluso Pensati, l’Ente avrebbe dovuto procedere alla naturale conclusione del concorso, ponendo Cristarelli al primo posto nella graduatoria finale”. La Giunta motivò il provvedimento adducendo il sospetto che, se un candidato aveva copiato all’esame, avrebbero potuto farlo anche altri. Una motivazione “anomala”, che destò clamore, tanto da riportare in Comune le telecamere delle “Iene”. Anche il Giudice Amministrativo definisce, nella nuova sentenza, “equivoco e contraddittorio” il comportamento tenuto dall’Ente nella vicenda, visto che ha prima sostenuto la regolarità del concorso (“la sua difesa aveva qualificato come precisa ed ineccepibile l’attività di controllo e sorveglianza posta in essere dalla Commissione durante le prove”), salvo poi cambiare idea allorquando è cambiato il nome del vincitore (“non si comprende la ragione per la quale l’Amministrazione anziché verificare immediatamente la regolarità
degli atti concorsuali esperiti abbia preferito attendere l’esito, per lei sfavorevole del giudizio definito con sentenza n. 4079/2009, per assumere la decisione di annullare il concorso”). Secondo il TAR, pertanto, l’annullamento della procedura concorsuale “finisce con il fondarsi su mere illazioni” e non già su un interesse
pubblico che avrebbe, al contrario, dovuto indurre l’Amministrazione “come era suo obbligo, al compimento della procedura, alla stregua di quanto puntualmente sancito dalla Sezione, e ciò nel rispetto del pubblico interesse connesso all’assunzione del migliore candidato”. Dunque, l’interesse pubblico non risiedeva nell’annullare il concorso, quanto piuttosto nell’assumere il candidato migliore. L’Amministrazione Borriello ha invece preferito dilapidare discrete somme di denaro pubblico (circa 35mila euro) per alimentare una causa persa in partenza. Il Comune è stato inoltre condannato al pagamento delle spese legali e ora rischia di dover affrontare un ulteriore contenzioso per difendersi dalla richiesta di risarcimento dei danni che potrebbe avanzare Cristarelli. In attesa che si ottemperi alla sentenza, resta da segnalare che l’Ufficio Stampa comunale, contrariamente a quanto previsto dalla Legge n. 150/2000, è provvisoriamente retto da un dirigente, Francesco Panariello, che non è giornalista. Per leggere l’articolo completo consultare <a href=https://www.latorre1905.it">www.latorre1905.it</a>.