Il mare torrese è inquinato
(a) Torre del Greco – Anche quest’anno il tratto costiero di Torre del Greco non sarà idoneo alla stagione balneare. La Giunta regionale ha pubblicato, sul Burc del 1° febbraio, la lista delle zone costiere che i comuni dovranno vietare ai bagnanti. In totale, sono ottantadue i chilometri di costa campana off-limits. Le indagini analitiche sono state eseguite da ARPAC – agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania – e rivelano che le acque che bagnano molti paesi del litorale vesuviano, del litorale domizio e, parte della città di Napoli, Santa Lucia, sono inquinate. La questione è annosa e si ripropone con regolarità. Ampi tratti del litorale vesuviano sono, infatti, “storicamente” inquinati. Potrebbero essere riabilitati, secondo la normativa nazionale, se gli enti competenti adottassero misure di risanamento volte a rimuovere le cause dell’inquinamento e se le successive indagini analitiche confermassero risultati favorevoli. Così come è avvenuto a Cellole, in provincia di Caserta, dove saranno riabilitati due tratti di costa a Baia Domizia, grazie alla realizzazione di un nuovo collettore fognario, all’ampliamento dell’impianto di depurazione e, al completamento di due sistemi fognari comunali. Noi ci aspettiamo che si faccia lo stesso per Torre del Greco. Chiediamo alle amministrazioni locali un impegno che miri alla riabilitazione del nostro territorio. Non ci rassegneremo all’idea che risorse inestimabili vadano sprecate.
Maria Iovine
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 17 febbraio 2010