Secondo i pm della Dda di Napoli, l’inchiesta che vede indagati 12 persone, tra cui il sindaco della città Oplontina, Ascione; e dove sarebbe coinvolta anche l’ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Torre del Greco, Luisa Refuto, gira attorno al personaggio di tale Onda – cognato di un consigliere comunale, nipote di un killer del clan Gionta e indagato per associazione camorristica – è “l’interlocutore del sindaco per verificare l’esistenza di fondi Pnnr” e avrebbe “un ruolo chiave nella vita politica della città, costituendo l’elemento di raccordo e collegamento tra amministratori pubblici del comune di Torre Annunziata, consiglieri regionali ed imprenditori che gestiscono i vari servizi concessi in appalto dal Comune”. Indagati in 12: le accuse, a vario titolo, sono concorso esterno in associazione camorristica e corruzione con l’aggravante camorristica
Dodici gli indagati, dicevamo. Tra i quali, oltre al sindaco, ci sono l’ex vice sindaco Luigi Ammendola (già arrestato per tangenti), l’ex presidente del consiglio comunale Rocco Manzo e quello in carica Giuseppe Raiola, l’assessore al porto Luisa Refuto, l’ex assessore Gioacchino Langella, il consigliere Maria Oriunto (moglie di Onda), e l’ex dirigente Utc Nunzio Ariano, tuttora ai domiciliari e già condannato a 6 anni per le mazzette spillate su alcuni appalti assegnati senza gara. Nelle carte fa capolino, senza essere indagato, il nome di un consigliere regionale di Somma Vesuviana con il quale Onda aveva “uno stretto legame”.