Il killer dell’ufficio postale
Il cuore di Anna Iozzino non ha retto, si è spento alle 22 di lunedì 30 luglio.
La direttrice dell’ufficio postale di via vittorio veneto non è riuscita a sopravvivere alla violenta aggressione armata di Cristoforo Gaglione.
La donna raggiunta da tre colpi di arma da fuoco – alla gola, alla mascella, e al torace – non è riuscita a scampare alla furia omicida scatenata da un suo dipendente che, per un motivo in apparenza molto banale, ovvero il trasferimento dallo sportello all’ufficio raccomandate, ha deciso di far fuori la donna.
Il killer, catturato dalle forze dell’ordine qualche ora dopo, a detta di lo conosceva, era sempre apparso come una persona gentile e disponibile, incapace di fare del male.
Vicino agli ambienti di sinistra della poltica torrese, un suo compagno lo ricorda come «un signore gioviale e sveglio, uno che si mette a disposizione quando c’è un problema e cerca di risolverlo».
La signora, che si è spenta dopo cinque ore di sala operatoria all’ospedale Agostino Maresca, lascia un marito, due figli, e tre nipoti, il più piccolo dei quali nato appena dieci giorni fa.
Carmine Apice