“Siamo molto preoccupate per quanto avvenuto a seguito dei controlli effettuati dalla polizia in alcuni CAS situati nei dintorni di piazza Garibaldi a Napoli, per verificare la presenza delle persone accolte nelle rispettive strutture” – A dichiararlo è la Deputata del Movimento 5 stelle e membro della commissione Affari Sociali Gilda Sportiello – “ben 150 richiedenti asilo, ad oggi, rischiano di veder revocato il proprio diritto all’accoglienza perché assenti durante i controlli effettuati dalla polizia in data 13 Agosto alle ore 22”.
Dure anche le parole della Deputata Doriana Sarli della commissione Affari Sociali “crediamo fortemente che la cosiddetta regola del rientro prevista dalla circolare ministeriale di giugno 2017, emanata dal Ministro Minniti, rappresenti un grave limite alla libertà dell’individuo in quanto preclude la possibilità di poter vivere ed integrarsi pienamente nella società, un diritto che non può non essere riconosciuto per cui a livello nazionale siamo a lavoro per rivederle”. “Come Movimento 5 stelle siamo per il rispetto delle regole che chiaramente valgono anche per i migranti richiedenti asilo – precisa Cirillo – tuttavia riteniamo che vada analizzato caso per caso i motivi per cui ognuno dei 150 migranti non si trovava all’interno del CAS dopo le 21 per disporre caso per caso le più opportune misure tenendo conto che disporre l’allontamento dal centro di accoglienza lascerebbe così per strada i 150 migranti, senza quindi un percorso di integrazione e accoglienza e ciò potrebbe provocare non poco disagio sociale”. “A livello regionale abbiamo una legge del 2010 che sancisce varie competenze della Regione sul tema immigrazione e accoglienza – conclude Cirillo – e sarò subito a lavoro per verificare se De Luca stia attuando quanto disposto tra cui l’istituzione dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione nonché le misure specifiche previste in tema di accessi all’alloggio”.
“Nella circolare è sancito che l’orario di rientro all’interno dei centri d’accoglienza straordinari sia per le ore 20 in inverno e per le 21 in estate, un orario difficile da rispettare per chi lavora e deve avere il tempo necessario di rientrare, per chi vive gli orari e i ritmi della propria comunità e per chi semplicemente desidera poter vivere una serata di svago”. “Le deputate sostengono che appare assolutamente spropositata la pena che si intende infliggere, revocando la possibilità di poter essere accolti all’interno di un CAS”. “Ci chiediamo quale beneficio si pensa di trarre da una misura così drastica e a quale destino potranno andare incontro 150 persone che di fatto non hanno altro tetto se non quello della struttura che li accoglie”. “L’Italia non può più trattare l’accoglienza dei migranti come un fenomeno emergenziale, è necessaria una nuova visione del sistema di accoglienza in cui siano messi al centro i bisogni, le capacità ed i desideri della persona con progetti individualizzati e all’interno di strutture di piccole e medie dimensioni che meglio possono realizzare un progetto di integrazione, o per meglio dire di interazione”. “Chiederemo al Prefetto un incontro per far luce sull’accaduto e per avviare un dialogo che porti a soluzioni condivise –concludono-”.