Promotore di una organizzazione internazionale dedita al traffico di droga tra Sud-America e Italia, era in contatto diretto con fornitori di droga sudamericani di Messico, Colombia, Bolivia e Brasile, dai quali riusciva a ottenere enormi quantità di cocaina pura, riuscendo persino a contrattare sul prezzo, anche grazie al suo spessore criminale e alla “credibilità” acquisita nel settore.
Poi curava l’intermediazione negli “affari”, procurava i mezzi di trasporto, raccoglieva “ordinazioni”, stabiliva i profili finanziari delle operazioni, controllava i tempi di consegna e le modalità dell’importazione, assumendosi anche il rischio di eventuali perdite.
La consegna, in Campania, dove Fiorente poteva contare su una base operativo-logistica a Torre Annunziata. Numerosi i cartelli criminali campani che si sono riforniti dalla sua organizzazione: in primis i «Gallo-Cavalieri» di Torre Annunziata e gli «Aquino-Annunziata» di Boscoreale. Ma aveva “proficui rapporti” anche con i «Lo Russo» di Miano, con gli «Scissionisti» di Secondigliano, i «Castaldo» di Caivano e i «Pecoraro-Renna», operanti a Salerno e Battipaglia.
L’organizzazione promossa da fiorente è stata alla ribalta delle cronache per la nota vicenda della “dama bianca”, Federica Gagliardi, arrestata nel marzo 2013 appena mise piede all’aeroporto di Fiumicino proveniente da Caracas con un trolley contenente 24 chili di cocaina.
In occasione del suo arresto, la Gagliardi stava fungendo da corriere per consegnare il carico di cocaina ad Alessandro Fiorente, fratello minore di Pasquale il quale le aveva affidato il carico alla partenza. Per tali fatti, Fiorente Alessandro fu condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti, mentre per Fiorente Pasquale quella misura cautelare era rimasta pendente.