Solo sei posti letto per il ‘polo di eccellenza’
Doveva diventarne il fiore all’occhiello, un polo di eccellenza in grado di rilanciare l’intero plesso ospedaliero di Via Montedoro e rendere magari meno amara la pillola della ‘lungodegenza e riabilitazione’, la nuova funzione specialistica affibbiata al Maresca dal decreto regionale 49nonostante i due anni di tira e molla tra cittadini – riuniti nel c omitato civico – e istituzioni.Tramontano i sogni di gloria per il reparto di gastroenterologia diretto dal Prof. Livio Cipolletta:l’ultima delibera Asl – n°486 del 3 settembre 2012 – annulla i precedenti atti normativi con i quali si assegnavano ben 25 posti letto in un reparto che tutti giuravano sarebbe diventato uno dei più all’avanguardia nel mezzogiorno d’Italia . La delibera soppressa dall’azienda sanitaria diretta da Maurizio D’Amora in realtà puzzava già di vecchio, poiché il decreto 49 (cronologicamente posteriore all’atto che contemplava 25 posti letto, n.d.a.) era di per sé sufficiente per smentire le vecchie leggi che ancora assicuravano un minimo di dignità e funzionalità all’ospedale Maresca.
E così, al rientro dalle ferie estive, la scure dei tagli non ha risparmiato nemmeno il reparto di gastroenterologia, per il quale sono ora previsti sei posti letto, due di day hospital e quattro di degenza. Una vera e propria miseria se teniamo conto dei fiumi di parole sprecati da politici e dirigenti Asl circa il futuro della corsia attualmente diretta da Cipolletta, la cui efficienza – si diceva – sarebbe stata sufficiente per non perdere pronto soccorso e servizi sanitari minimi. Intanto, continuano a prendere sempre più consistenza le indiscrezioni che vorrebbero la sede generale dell’Asl Na3Sud trasferirsi da Castellammare di Stabia verso Torre del Greco, precisamente nei locali di Villa delle Terrazze (Bottazzi) dove attualmente risiedono anziani affetti da demenza e Alzheimer: questi ultimi – stando ai rumours – sarebbero ‘dirottati’ verso i reparti dismessi dell’ospedale Maresca.
Primi passi per sterzare definitivamente verso la lungodegenza e riabilitazione, così come previsto dal decreto 49?
Nino Aromino
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 26 settembre 2012