La mala politica stacca la spina all’ospedale di via Montedoro?
La prima pagina de La Torre di luglio scorso titolava: “Maresca, prognosi riservata”. Oggi, il Maresca è in “coma” e a staccare la spina è la mala politica. Il popolo torrese, anche se tardi, sta prendendo coscienza di cosa sta accadendo. Ma è nostra intenzione ricordare che assenti dalla scena Maresca sono i nostri politici: dove sono Aniello Formisano (deputato torrese IdV), Anita Sala (Consigliere Regionale Idv), i consiglieri Provinciali Giovanni Palomba (Pdl), Donato Capone(Pdl) ed Alfonso Ascione (UDC)? E non ci dimentichiamo
che l’ex Consigliere Regionale Vito Nocera (Prc) votò la legge che prevedeva la chiusura del nosocomio Maresca di via Montedoro. Tra qualche settimana i reparti di Cardiologia, Ostetricia e Ginecologia, con annessi Nido e Pediatria, verranno trasferiti dal Maresca all’ospedale di Boscotrecase.Quest’ultimo voluto, secondo indiscrezioni, dal ex consigliere Regionale del PD, Franco Casillo, spalleggiato dall’ex Ass. alla Sanità, Angelo Montemarano. Franco Casillo oggi è “rappresentato” dal figlio Mario, che milita come Consigliere Regionale (PD). Il Presidente della Regione Campania Caldoro (PDL), in tutta questa vicenda, tace. L’Ospedale di Boscotrecase è da noi ritenuto una scelta infelice per tanti motivi, tra questi: è una struttura incompleta e difficilmente accessibile. Difficoltà concrete che potrebbero rendere la struttura di Boscotrecase non del tutto e ienamente agibile. Proprio per questo è idea di noi de La Torre di allertare i Vigili del Fuoco, su tale vicenda. Ad onor del vero, uno dei politici che sta realmente e concretamente lottando contro la chiusura dell’Ospedale Maresca è l’Assessore alle Politiche Giovanili, Olga Sessa, medico pediatra, che, stando ad alcune indiscrezioni, proprio mentre andiamo in stampa potrebbe essere destituita dall’incarico in giunta. Non certo un premio per la sua vicinanza alla problematica. Il presunto motivo? Sembrerebbe che abbia ignorato alcune direttive politiche dell’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Ciro Borriello proprio in merito al nosocomio torrese. La protesta dei cittadini continua, le assemblee pubbliche si moltiplicano, e, è il caso di dirlo, meglio tardi che mai. Ricordiamo, inoltre, che ad avvantaggiarsi della chiusura del nostro ospedale, o anche della sola chiusura dei reparti Cardiologia, Ostetricia e Ginecologia, saranno le strutture private. E non dimentichiamo chi ci ha mal governato in questi anni, ricordiamocene in particolar modo al momento del voto.
Ancora una volta l’interesse privato mortifica quello pubblico.
Antonio Civitillo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 13 ottobre 2010