Il sindacato dei lavoratori alza la voce: “Ispezione subito sullo stato igienico e sanitario del cantiere di Boscoreale”
Oltre ad essersi rivelata una delle spine nel fianco dell’oramai ex amministrazione Malinconico, la questione rifiuti – e più in generale le politiche di gestione della nettezza urbana sul territorio torrese – non lascia dormire sonni tranquilli nemmeno ai lavoratori del medesimo settore. Questa volta, a finire nell’occhio del ciclone sono le desolanti condizioni in cui versano i capannoni di Via Cimitero (Boscoreale) della Ego Eco Srl, la società laziale che si occupa del servizio di igiene urbana a Torre del Greco e già al centro di numerose polemiche da quando si è aggiudicata l’appalto: condizioni igienico sanitarie precarie, scarsa sicurezza sul lavoro e, dulcis in fundo, il forte rischio che tettoie e lamiere a protezione del cantiere contengano amianto. È questa la denuncia sporta dai delegati sindacali dell’USB (Unione Sindacale di Base), inviperiti per l’assoluta
mancanza di controlli da parte delle autorità competenti circa le fatiscenti e pericolose condizioni di lavoro con le quali devono quotidianamente fare i conti più di cento operai. Oltre a servizi igienici luridi e lerci, degni delle peggiori carceri italiane, è la completa promiscuità tra gli spazi riservati al personale (spogliatoi e bagni) e quelli dove sono posteggiati gli automezzi ad innescare l’allarme tra i lavoratori, oramai stufi di inalare i gas di scarico dei mezzi per la raccolta rifiuti. A completare il quadro, il timore che l’enorme tettoia del capannone sia zeppa di amianto: un rischio che andrebbe verificato, nonostante ai lavoratori siano state fornite generiche rassicurazioni sull’innocuità delle coperture in questione. “Auspichiamo quanto prima – affermano i delegati sindacali dell’Usb – la visita delle autorità competenti, da quando ci siamo trasferiti in questo cantiere non c’è mai stata alcun tipo di ispezione igienico sanitaria”. Non si esauriscono però all’ amianto e alla scarsa pulizia dei luoghi le criticità attorno al comparto nettezza urbana: alcuni mezzi adibiti alla raccolta rifiuti sono privi della pedana posteriore su cui solitamente poggia l’operatore ecologico, mentre non ci sarebbe traccia dei furgoncini per l’accompagnamento degli addetti allo spazzamento per le strade del centro, così che gli stessi sono tenuti a raggiungere la zona di competenza con le proprie vetture. “Siamo ancora in attesa che i nostri contratti passino a sei ore effettive – conclude l’Usb – ma nel frattempo pretendiamo la massima attenzione e l’adozione di tutte le misure necessarie affinché si possa lavorare in condizioni umane”.
Nino Aromino