La faccenda l’è pruriginosa ma anche giudiziaria di grana fina; ergo, cercheremo di trattarla con l’algido applomb di chi fa finta di conoscere come va il mondo ma in realtà del medesimo non ha capito ancora una beneamata ceppa. Il signore in questione, 49enne cassinate residente in un paese a sud della Città Martire, avrebbe semplicemente scovato il “malloppo occulto” della legittima consorte,legittima e casta.
Una sguinciata sotto la biancheria buona dei tempi di quando mammà covava sogni felici ed eccoti spadellato lì mezzo equatore di gomma. Casta si, ma non al punto da non desiderare di investire mezzo stipendio in un noto sex shop dalle parti di San Bartolomeo; così, giusto per dare sugo a quei rapporti che, dopo un po’ di tempo, diventano come le platesse del discount, buone da lessare ma con lo stesso sapore di una federa di raso coreano. Conto a parte, risultato dello shopping?
Quattro cosacci quattro, alcuni motorizzati come Bimbi di cui, il più minimal, avrebbe mandato dall’analista Varenne dopo aver ciucciato una secchiata di Cialis. E fin qui, la faccenda è sapida, boccaccesca e, se vogliamo, anche cronachisticamente loffia. Il guaio è che il marito, che ci dicono essere omo di sostanza tale da essere capace di abbattere un bue di Carrù con un rutto, trova il malloppo occultato della moglie e, in un impeto di masculo orgoglio incerottato, prende il più “coso dei cosi” e inizia a picchiare la moglie come un pornocelerino. Risultato?
Lei in ospedale, con sette punti di sutura e una gianna di quelle che, Sgarbi, te lo fanno sembrare Ghandi, ed il marito mazzoliatore denunciato alla Forze dell’Ordine per lesioni volontarie gravi. Giuriamo: il corpo del reato, in un eventuale dibattimento, non lo andremo mai a vedere. Meglio illudersi che patire.
Giampiero Casoni per http://www.laprovinciaquotidiano.com/