Era presente al sopralluogo anche il Presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli, sulla base dei protocolli d’intesa con il Comune di Napoli e Assobioplastiche.
A seguito degli accertamenti gli agenti hanno rilevato che l’azienda aveva in essere un’attività di produzione di buste di plastica sia certificate ai sensi della compostabilità e biodegradabilità secondo la norma UNI en 13432/2002 che buste prodotte in plastica tradizionale quindi illegali e destinate, come da accertamenti effettuati sui documenti fiscali, al mercato nazionale italiano.
Pertanto venivano sequestrati 32 cartoni contenenti in totale 320 kg circa di borse in plastica non biodegradabili e non compostabili. Inoltre le medesime borse non rientravano neanche nella tipologia di riutilizzabili perché prive delle indicazioni di legge obbligatorie.
Contemporaneamente, avendo provveduto a visionare l’intera documentazione attestante le autorizzazioni per la produzione di materie plastiche, gli agenti hanno constatato la mancanza dell’autorizzazione unica ambientale necessaria per rendere operativo l’opificio.
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Pertanto hanno proceduto al sequestro penale Artt. 279 e 124 c.7 Dlgs 152/06, dei locali e delle attrezzature in esso contenute, utili alla produzione delle borse oltre che alla lavorazione delle materie prime.
Il titolare veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria e multato con una ammenda che va da un minimo di 2.500€ ad un massimo di 25.000€. I locali venivano sequestrati ma lasciati liberi per la parte della commercializzazione delle borse già finite e presenti nel deposito che rispettano la normativa di mercato. Le attività si sono concluse sotto la visione dei componenti della commissione Ecomafie.