Luigi Gallo, deputato del Movimento 5 Stelle, presenta così la risoluzione depositata in Commissione Cultura per impegnare il governo a ritirare il progetto dell’Hub Scavi, realizzare un interscambio tra le due attuali stazioni di FS ed EAV ex-Circumvesuviana, e usare i fondi europei del Pon Cultura e Sviluppo 2014-2020 destinati alle Regioni del Sud per approvare il piano di sviluppo “Distretto di Grande Bellezza Pompei” che punta “alla creazione di percorsi tematici nell’intera buffer zone – si legge nella risoluzione – all’interno dei quali organizzare un sistema turistico territoriale con lo scopo di trattenere il turista nell’area e di permettergli di conoscere tutte le bellezze culturali, artistiche, archeologiche, paesaggistiche, naturali e della tradizione eno-gastronomica”.
“Il progetto di FS e EAV per la costruzione di un hub nella stazione dismessa di Pompei Scavi è un controsenso senza alcuna logica. Prima di tutto – continua Gallo – crediamo che sia un piano illegittimo perché contrasta la visione Unesco della Buffer Zone. E soprattutto è una soluzione onerosa, che costa quasi 50 milioni di euro, e fa gola a pochi con il solito mega centro commerciale, parcheggio e una mega ‘piastra’ di collegamento che porta i turisti direttamente dentro gli Scavi di Pompei. Si finanzia un turismo mordi e fuggi lasciando un deserto nel distretto UNESCO composto da 9 comuni”.
Attraverso la risoluzione, Gallo chiede di ridistribuire le risorse per adeguare i piazzali delle stazioni di tutti i Comuni della Buffer Zone, aumentare il numero delle corse FS e supportare economicamente il rilancio del trasporto pubblico locale prevedendo percorsi tematici rivolti ai turisti. Il Movimento 5 Stelle lancia anche l’idea di un biglietto unico integrato , che per il trasporto pubblico e l’ingresso nei siti culturali della Buffer Zone, le cui informazioni potrebbero essere raccolte in unico “portale trasparenza”. Un progetto culturale integrato può produrre alleanza anche con altri siti come la reggia di Caserta e un ArtCard Borbonica che unisca le ville vesuviane borboniche, compresa la reggia di Portici con i siti borbonici casertani. Al governo si chiede, infine, di prevedere anche percorsi naturalistici nel Parco nazionale del Vesuvio per un serio rilancio del parco e progetti costieri per intervenire e “recuperare, ristrutturare e valorizzare il sistema delle ville vesuviane di epoca romana e borbonica nella Buffer Zone” con un piano pluriennale e la “realizzazione di una piattaforma di ormeggio per i collegamenti marittimi con Napoli che approdino direttamente nelle ville del mare”.