Politici indifferenti
(a) Torre del Greco – La partita per Tirrenia e Siremar, iniziata con 16 giocatori, poi ridotti a otto, è diventata una gara a tre. Sono usciti di scena Moby, Grandi navi veloci ed il fondo Carlyle. Il giorno di scadenza per la presentazione delle offerte vincolanti è il 28 giugno. Mentre i grandi gruppi armatoriali si sfilano dalla privatizzazione, col rischio che alla fine non vada in porto, sono fermi al palo anche i bandi. Giuseppe Caronia, Segretario Generale UIL Trasporti, ricorda le conseguenze che l’acquisizione della Tirrenia da parte di un privato potrebbe provocare: "I lavoratori non intendono accettare passivamente una privatizzazione le cui modalità, specie in riferimento ai loro interessi, sono ancora tutte da concordare". I sindacati chiedono che il personale venga tutelato attraverso idonei ammortizzatori sociali. “I lavoratori del ‘turno generale’ e del ‘turno stagionale’ che da anni vengono sistematicamente utilizzati e che rischiano di sparire devono essere tutelati”, ribadisce Coronia. “C’è un disinteressamento da parte di tutti – spiega Gennaro Bottiglieri, segretario nazionale dell’Orsa marittimi – i sindacati non hanno mai avuto risposte concrete in merito a questa privatizzazione. Non si riesce a capire ancora chi siano i possibili acquirenti. Il ministro Matteoli aveva escluso esuberi, ora se ne
stimano più di 250. Il nuovo acquirente potrebbe addirittura annullare i vecchi contratti”. “L’ORSA ha chiesto al sindaco di Torre del Greco un incontro – continua Bottiglieri – ma il primo cittadino se ne è tirato fuori. Far
luce sulla privatizzazione della Tirrenia dovrebbe costituire una priorità per l’amministrazione comunale e regionale”. “In un’economia in trasformazione – conclude il rappresentante dell’ORSA – il settore marittimo
dovrebbe essere valorizzato. E’ l’unico settore che offre sbocchi professionali: dal mercato comunitario mancano più di 40.000 ufficiali. Tuttavia a tanti giovani italiani vengono chiuse le porte in faccia perché rimpiazzati dagli extracomunitari”.
M.C.Izzo
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 9 giugno 2010