Inchiesta Rifiuti. Il giorno dopo il blitz della Guardia di Finanza che ha informato il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, delle ipotesi di reato contestate dalla procura di Torre Annunziata di corruzione, abuso d’ufficio e concussione in concorso, per la vicenda riguardante l’appalto per la raccolta dei rifiuti da 34 milioni di euro; anche l’opposizione si fa sentire.
Loredana Raia (Pd): “Avevamo previsto tutto”. Mentre lo stesso primo cittadino fa sapere il suo stato d’animo dove “prevale rabbia ed orgoglio. L’amministrazione ha restituito alla città un servizio efficiente”. “Ciò
Dall’altro canto, il sindaco Ciro Borriello, parla invece di rabbia ed orgoglio. “In questo momento prevalgono in me due stati d’animo, tra loro diametralmente opposti. Sono arrabbiato e orgoglioso: orgoglioso perché in pochi mesi la mia amministrazione è stata capace di cancellare uno scempio assoluto in merito alla raccolta dei rifiuti, riportando a uno stato di efficienza un servizio in precedenza estremamente carente. La rabbia deriva invece dal fatto di essere costretto a verificare che per avere dato dignità alla mia città, avere eliminato i cumuli di rifiuti sparsi ovunque, avere riportato sopra il 52% la raccolta differenziata e avere visto incredibilmente scendere la produzione quotidiana di spazzatura, nonostante tutto questo mi vengano contestate ipotesi di reato su questioni, ne sono sicuro, che verranno chiarite con l’andare avanti del tempo”. È stanco ma soprattutto fiducioso il sindaco Ciro Borriello dopo la lunga giornata di perquisizioni che la Guardia di Finanza ha svolto negli uffici di palazzo Baronale in merito a un’indagine relativa al servizio di raccolta dei rifiuti a Torre del Greco. Poche parole prima di riprendere il lavoro con una riunione tra tecnici sul Puc. “Sono sereno – spiega il primo cittadino – e in particolar modo sicuro del buon lavoro che saprà svolgere la magistratura. Quanto accaduto oggi non mi turba: tutte le procedure adottate dall’amministrazione in merito al servizio di raccolta dei rifiuti sono cristalline”.
Martedì mattina gli uomini delle Fiamme Gialle si sono presentati di buon ora a Palazzo Baronale e hanno perquisito l’ufficio di sindaco e dell’assessore alla Nettezza Urbana per indagare sulla questione dell’appalto dei rifiuti: l’ipotesi di reato contestata al sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, è abuso d’ufficio e corruzione. L’inchiesta riguarda la revoca dell’appalto di Nettezza urbana alla Ego Eco, e il successivo affidamento dell’incarico alla Fratelli Balsamo, che si è aggiudicata il contratto da 34 milioni di euro. Indagati anche l’assessore alla nettezza urbana, Salvatore Quirino, il segretario generale del Comune, Anna Lecora, mentre sono stati ascoltati come persone informate dei fatti i titolari della ditta Fratelli Balsamo, il fratello e il nipote del primo cittadino, Giuseppe Borriello e Gaetano Marazzo. La vicenda in questione è datata a fine gennaio scorso quando l’amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello ha cassato l’aggiudicazione della gara per l’affidamento del servizio di igiene urbana alla Ego Eco, per “gravi inadempimenti del contratto”, dando la possibilità alla ditta torrese dei Fratelli Balsamo, arrivati secondi, di subentrare nell’appalto di 34 milioni di euro.