Il giorno 29 giugno u.s. si riceveva segnalazione circa la presenza di un presunto ordigno di natura bellica, individuato nello specchio acqueo antistante la scogliera di protezione del molo di ponente di questa capitaneria di porto.
Guardia-Costiera-motoscafo

Interdette immediatamente agli usi pubblici le aree interessate alle operazioni, mediante l’emanazione di 2 distinte ordinanze, questo comando richiedeva l’intervento del comando forze speciali dei subacquei e incursori della marina militare (Comsubin).
Il pomeriggio del giorno 03 luglio u.s. giungevano sul posto gli artificieri (Nucleo SDAI) che, a seguito di opportuni rilievi e verifiche, constatavano che l’oggetto metallico rinvenuto, di forma cilindrica, avente dimensioni di circa 1,5 mt, sebbene apparentemente somigliante ad un ordigno bellico sia per forma che per dimensioni, era invece un residuo di una “meda” (segnalamento marittimo).
Tuttavia, nel corso dell’ispezione dei fondali circostanti, gli stessi rinvenivano un artifizio pirotecnico non riconosciuto, altrettanto pericoloso, ravvisando la necessita’ di rimuoverlo e renderlo inutilizzabile.
Le attività di eliminazione del pericolo sono iniziate la mattina del 04/07/2015 con il trasporto, a mezzo del dipendente g.c. b/66, sul quale erano imbarcati gli uomini della capitaneria di porto e del nucleo sdai, che si trasferivano sul punto di brillamento individuato, debitamente interdetto, a circa 2 (due) miglia dalla costa), concludendo le operazioni alle ore 08.45 circa.