A due passi da Torre del Greco
(a) Torre del Greco – Terzigno, territorio martoriato dall’illegalità ambientale. Devastato dal dubbio. Il dubbio oscuro che le profondità della terra celino una discarica tossica capovolta. Che finiscano in quell’invaso chissà quali veleni. Che le falde siano corrose dai metalli pesanti. E il dubbio si insinua nelle teste. Il dubbio esaspera. E si fa guerriglia, scontri, barricate, tutto quello che i titoli dei giornali riportano in prima. Le notti di Terzigno e Boscoreale dicono di autocompattatori dati alle fiamme, blindati danneggiati, cassonetti ribaltati, molotov lanciate contro agenti del reparto mobile, sassaiole, decine di feriti e contusi. Al pennone del Comune boschese il tricolore è stato abbassato a mezz’asta ed un drappo viola tra gli applausi della folla presente l’ha sostituito. Diversi incroci e punti di accesso sono stati sbarrati con rami e masserizie. Raid vandalici di sconosciuti armati di bastone, vetrine di negozi infrante. Tonnellate di rifiuti non smaltiti giacenti lungo le strade. Mille focolai centrifughi che hanno reso Napoli vulcano. Una guerra civile dietro l’angolo. Terzigno, Boscoreale, la discarica bis, ma anche le problematiche legate ai punti percentuali di una raccolta differenziata quasi mai sistematica; di estati vissute con la speranza che le arterie cittadine, boschesi o torresi che siano, non tracimino di rifiuti. Una questione complessa riguardante l’intera gestione e programmazione dei sistemi di stoccaggio e riciclo. L’Amministrazione di centro-destra intende dirottare, almeno per ora, i rifiuti di Terzigno negli sversatoi di Savignano Irpino (Avellino), San Tammaro (Caserta) e Sant’Arcangelo Trimonte (Benevento); le Province destinatarie hanno opposto un secco no a quella che considerano una tirannia. Ma la Campania non può più permettersi di nondecidere e lastricare di incertezze il futuro dei suoi figli.
Simone Ascione
Articolo già pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 27 ottobre 2010