L’indagine patrimoniale è stata svolta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, che hanno eseguito il provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Napoli – Sezione misure di Prevenzione.
Le investigazioni su Alberto Bova nascono dall’arresto, avvenuto il 14 maggio 2014, di Maurizio Garofalo, a cui gli inquirenti erano giunti grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, cassiere del gruppo. Bova emerse come colui che aveva il compito di approvvigionare di rilevanti quantitativi di stupefacente il sodalizio criminale, circostanza riscontrata da un’indagine dai carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e che portò all’esecuzione di 23 ordinanze di custodia cautelare il 10 ottobre 2016 tra Torre del Greco, Napoli e Villaricca.
Gli accertamenti hanno inoltre documentato la spiccata inclinazione al crimine, la spregiudicatezza e la professionalità nell’agire criminoso dell’indagato nonché la natura illecita del denaro da lui utilizzato per l’acquisizione dei beni sequestrati derivante dal suo coinvolgimento nel contesto associativo.
È emersa palesemente anche la sproporzione tra il reddito e le attività economiche svolte dall’interessato rispetto ai beni mobili di cui lui ed il nucleo familiare avevano la disponibilità.
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I beni illecitamente accumulati sono 4 immobili (ville) e 14 terreni per un valore complessivo di 4 milioni di euro.