Il sindaco: Sarà avviato un piano economico ed ambientale""
Università di Napoli, cattedra di Igiene della Federico II, ed Amministrazione comunale di Torre del Greco, siglano un’intesa per il monitoraggio e la valutazione di impatto ambientale dell’intervento di adeguamento e di delocalizzazione dell’attuale impianto per il trattamento di acque reflue esistente presso le officine grandi riparazioni Trenitalia Spa di Santa Maria la Bruna a Torre del Greco, in provincia di Napoli.
“A breve– avverte il sindaco di Torre del Greco Ciro Borriello – sarà avviato un particolareggiato piano economico ed ambientale, di gestione integrata dei rifiuti solidi, con preciso riferimento alle varie tipologie impiantistiche di smaltimento. Saranno approfondite tutte le perplessità in merito alla costruzione del depuratore in quanto, a nostro avviso, non si tratta di una delocalizzazione bensì di una vera a propria nuova costruzione, un impianto con finalità prevalentemente industriali e dunque del tutto diverse da quelle assolte dal preesistente depuratore comunale. E’ ovvio che – aggiunge ancora Borriello – se fosse stata posta in risalto negli atti procedimentali la diversa destinazione e funzione del nuovo impianto a rispetto a quella attualmente svolta dal depuratore comunale, nessuna delle autorità preposte (Commissione Valutazione impatto ambientale, assessorato regionale all’ambiente, sovrintendenza) avrebbe mai autorizzato il nuovo progetto in quanto impianto del tutto diverso e dissimile da quello precedente. “Come ho avuto già occasione di dire – conclude il sindaco – Torre del Greco non poteva e non sarà mai la pattumiera d’Italia. Pertanto, sono certo che con l’autorevole collaborazione scientifica della professoressa Maria Triassi e dell’università saranno ulteriormente e definitivamente precisate tutte le valutazioni per non insediare un nuovo depuratore a Villa Inglese. Tra l’altro il nostro impegno è ben più ampio, quello di bonificare definitivamente la discarica, anche e soprattutto a seguito degli eventi di questi giorni ”.
“L’incarico che sarà svolto dalla cattedra che dirigo – aggiunge Triassi – è un esempio, finora disatteso, di come l’Università e le professionalità che la rappresentano possano svolgere un prezioso ruolo di collegamento e di collaborazione con le amministrazioni locali anche sul delicato fronte del monitoraggio ambientale e del controllo del rischio sanitario”.