Tabaccheria presa sotto tiro dai rapinatori. Seconda rapina in una settimana, la quarta in poco più di un anno. Erano all’incirca le 11 di ieri quando, un uomo sulla cinquantina, con il volto parzialmente coperto da un cappuccio di lana, è entrato nella tabaccheria di corso Vittorio Emanuele, a metà strada tra la villa
comunale e Palazzo Vallelonga, sede centrale della Banca di Credito Popolare; e si è fatto consegnare l’incasso della giornata (circa 2000 euro). A differenza della settimana scorsa, dove i banditi furono due, questa volta ad agire è stata una sola persona e, proprio come la volta scorsa, ha fatto intendere di essere armato, senza però mostrare palesemente la pistola. Una volta raccolto il bottino, si è dileguato a piedi, facendo perdere le proprie tracce. Il titolare ha subito dato l’allarme e sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di via Sedivola, guidati dal primo dirigente Paolo Esposito, oltre ai militari dell’Arma della stazione centro, guidati dal maresciallo Francesco di Maio e coordinati dal maggiore Michele De Rosa. Al vaglio degli inquirenti il filmato dell’impianto di videosorveglianza del locale rapinato. Ovviamente il titolare è sconvolto dal fatto che in così poco tempo è stato rapinato due volte e in orari (l’altra volta era successo tra le 18 e le 19 di sera) in cui le strade cittadine pullulano di persone. L’altra volta ad agire, come detto, furono due malfattori col volto scoperto che entrarono in azione alle 18,30 in tabaccheria: uno rimase fuori al locale a fare da palo, mentre l’altro entrò dentro l’esercizio e, facendo intendere di essere armato, si fece consegnare l’incasso della giornata, circa duemila euro. Fatto il colpo, i due delinquenti fecero perdere le loro tracce scappando a piedi. Subito fu dato l’allarme e iniziarono immediatamente le indagini, per risalire agli autori del colpo, da parte degli agenti del commissariato di Ps guidati dal primo dirigente Paolo Esposito. Il titolare dell’esercizio anche in quella occasione sporse regolare denuncia. L’altra volta fu messa sotto accusa il sistema di videosorveglianza della città.
Noi de La Torre abbiamo più volte ricalcato la problematica sostenendo: E’ grave che ancora ad oggi, nonostante le migliaia di euro spese per la videosorveglianza cittadina questa non funzioni ancora. Verbalmente e attraverso “articoli denuncia” abbiamo sollecitato più volte le varie istituzioni, segnalando, al contempo, anche l’enorme spreco di danaro pubblico avvenuto. Un impianto che a pieno regime avrebbe aiutato le forze dell’ordine a sorvegliare meglio il territorio e fungere da deterrente. “Si denota in questa vicenda la debolezza delle associazioni di categoria che non fanno valere i propri diritti, ma ancor più grave è l’indifferenza delle forze dell’ordine e della Procura su questo ed altri argomenti. La videosorveglianza non ha mai funzionato e presumibilmente c’è stato spreco di danaro pubblico: come mai non è stata aperta un’inchiesta?”.