Pozzuoli – La Stazione Zoologica Anton Dohrn sarĆ  parte integrante nel tour scientifico. “MENO PLASTICA, PIƙ MEDITERRANEO” della nave Rainbow Warrior di Greenpeace, ancorata al Molo Caligoliano del porto commerciale di Pozzuoli e accessibile alla stampa e cittadini da venerdƬ 30 giugno, dalle ore 10,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00 e sabato 1Ā° luglio dalle ore 10,00 alle 16,00. SarĆ  il Dottor Christophe Brunet a rappresentare la SZN in questo nuovo progetto di collaborazione, che vede anche la presenza dellā€™Istituto di Scienze Marine del CNR di Genova e dellā€™UniversitĆ  Politecnica delle Marche. Tanti gli eventi e le attivitĆ  di informazione organizzati per i cittadini che visiteranno la Rainbow Warrior e che vedranno la SZN parte essenziale nelle attivitĆ  di divulgazione scientifica circa il tema dellā€™emergenza microplastiche a mare. In particolare, il team della Stazione Zoologica Anton Dohrn si occuperĆ  del campionamento nelle zone che vanno da Posillipo al Sarno, passando dalle aree di Mergellina fino ad arrivare a studiare le acque di Portici. In questa attivitĆ  ricercatori e personale tecnico, studenti e sub a bordo della Rainbow Warrior saranno affiancati dalle imbarcazioni di ricerca della SZN, la Vettoria e l’Hippocampus. Le analisi della Stazione Zoologica Anton Dohrn verteranno, in particolare, sullo studio della presenza microplastiche in zone critiche del Golfo, attraverso lā€™osservazione della loro presenza negli organismi planctonici e del loro effetto sulle comunitĆ  di piccolissimi organismi marini (microalghe e batteri).

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La Rainbow Warrior ĆØ nel nostro Paese per raccogliere dati e testimonianze dirette sullā€™inquinamento da plastica che affligge i nostri mari, e per informare lā€™opinione pubblica su questo grave problema. Secondo dati diffusi da Greenpeace, nel Mediterraneo circa il 96 per cento dei rifiuti galleggianti ĆØ composto da plastica. Un problema che purtroppo non interessa solo la superficie del Mare Nostrum, dato che rifiuti in plastica sono stati ritrovati anche a piĆ¹ di 3 chilometri di profonditĆ . I livelli di accumulo di questo materiale nel Mediterraneo sono comparabili a quelli delle ā€œzuppe di plasticaā€ delle aree tropicali.



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