Allarme racket
Cresce la tensione tra i commercianti per l’incendio esploso davanti ad una boutique di via Diego Colamarino, nella notte tra mercoledì 9 e giovedì 10 novembre. Il rogo – appiccato da alcuni malintenzionati su cumuli di spazzatura– va ad aggiungersi agli altri due esplosi nel corso della stessa settimana nel centro storico della città.
Stando ai rilievi degli investigatori, gli incendi potrebbero essere collegati alla malavita organizzata che, in prossimità delle feste natalizie, intende lanciare un segnale forte ai commercianti torresi; vuol far sapere, in altri termini, che, nonostante si stiano moltiplicando le manifestazioni anti-racket, la camorra è ancora attiva sul territorio torrese.
Sul tema e su quanto accaduto, Serio Vigilante, presidente dell’Associazione anti-racket e anti-usura del comune di Portici, ha scritto sulla sua bacheca di Facebook: “con l’avvicinarsi del periodo natalizio, il pagamento del “pizzo” diventa indice di sovranità cui pochi si sottraggono, ma i clan per abbassare i rischi di denuncia si dimostrano flessibili. Una flessibilità che consente agli esattori del “pizzo” di accontentarsi anche di piccole somme”. Non è questo, tuttavia, motivo di resa per le associazioni antiracket.
Rita d’Agostino
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 23 novembre 2011