E’ stato ritrovato il corpo di Giulio Oliviero capitano del Rosinella, l’imbarcazione affondata sei mesi fa al largo di Gaeta. La salma del marittimo ercolanese era impigliata nelle reti, i resti dell’uomo sono venuti alla luce mentre effettuavano le operazioni per trasferire il Rosinella a Castellammare di Stabia. Il Rosinella era stato recuperato nella serata di martedì dalla ditta specializzata in questo tipo di attività la “Orca commercial diving” – grazie a dei fondi stanziati dalla regione – con l’ausilio della Capitaneria di Porto di Gaeta . Alla luce del ritrovamento del corpo di Oliviero la situazione è cambiata radicalmente, infatti il Rosinella non farà ritorno a Castellammare ma resta a Gaeta a disposizione della autorità giudiziarie, che hanno posto sotto sequestro l’imbarcazione. Pochi minuti dopo il ritrovamento della salma sul posto è giunto medico legale per l’esame esterno al cadavere , poi dopo è stato portato presso all’obitorio di Formia. Con molta probabilità saranno gli accertamenti sul corpo del capitano a dare dettagli utili per capire la dinamica dell’affondamento. Il motopeschereccio affondato lo scorso aprile ad otto miglia marine dal porto di Formia da dove era partita con tre uomini di equipaggio la sera stessa dell’affondamento: dopo settantadue ore di ricerche incessanti svolte dalla capitaneria di Porto di Gaeta e da decine di pescherecci muniti di sonar, il relitto fu rinvenuto sui fondali ad una profondità di circa 60 metri. A bordo con il comandante Giulio Oliviero, Khalifa e Saipeddine Sassi, due tunisini, padre e figlio i cui corpi vennero ritrovati diversi giorni dopo. Il sindaco di Ercolano Ciro Bonajuto ha voluto far sentire la sua vicinanza alla famiglia, dicendo: «in questo momento, sono infinitamente contento per i familiari del capitano Oliviero che per mesi si è battuta affinché il corpo venisse ritrovato. È giusto che ora, dopo tutto questo dolore, abbiano almeno una tomba su cui piangere un uomo che ha dedicato la sua vita alla famiglia e al lavoro. »