Dal chiacchierio fuori ai bar torresi e per le vie cittadine, alle parole scritte sui social network. Nel mirino di alcuni cittadini di recente sono finiti i vigili urbani corallini, destinatari di frasi ritenute diffamatorie, lesive ed offensive per il loro operato ed il loro decoro. E così, dalle parole si è passati ai fatti: è scattata, infatti, l’inchiesta che potrebbe portare dritti dritti all’identificazione degli utenti di facebook che si sono lasciati andare un po’ troppo col dito sulla tastiera del computer.
“Individuare i responsabili di quelle che si caratterizzano come vere e proprie diffamazioni aggravate su Facebook nei confronti della Polizia Municipale”: così commenta il Comandante dei caschi bianchi di Torre del Greco, Salvatore Visone, l’indagine avviata dagli agenti di largo Costantinopoli a seguito di alcuni post offensivi pubblicati su Facebook da utenti in fase di identificazione. Negli ultimi mesi – dichiara il Comandante – abbiamo assistito, su alcuni social network, in particolare Facebook, ad un fenomeno di delegittimazione nei confronti del Corpo della polizia municipale di Torre del Greco che ha assunto contorni fortemente diffamatori. Nessuno vuole privare i cittadini – prosegue Visone – del legittimo diritto alla critica, costituzionalmente garantito, ma in alcuni casi gli utenti di Facebook sembrano non comprendere che offendere senza mezzi termini gli agenti e la Polizia Municipale costituisce reato alla stessa stregua di un articolo di giornale diffamatorio. Alcuni soggetti, infatti, non sembrano aver ben chiaro che rivolgere epiteti scurrili e volgari nei confronti del Corpo, oltre che delegittimare lo stesso e creare disagio nella categoria, ha dei risvolti penali. Per questo motivo – aggiunge Visone – a seguito di alcuni post gravemente lesivi della dignità del Corpo che rappresento con orgoglio, pubblicati da soggetti in fase di individuazione, sia su bacheche aperte al pubblico che su gruppi di cui fanno parte migliaia di iscritti, abbiamo deciso di avviare un’apposita indagine. Invito i cittadini, quindi – conclude il Comandante – ad andare cauti e ad evitare di pubblicare su Facebook offese gratuite che vadano oltre il legittimo e indiscutibile diritto alla critica che, anzi, se svolto correttamente costituisce un supporto al nostro operato e alla prevenzione e repressione delle criticità che affliggono la città”.
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