Pensieri liberi. Le ultime due esibizioni in campionato (contro Empoli e Genoa) avevano fatto suonare il campanello d’allarme: il Napoli non ci stava più, con la testa e con le gambe! Probabilmente – questo era il pensiero dei più ottimisti – la mancanza di concentrazione nelle due citate partite era da attribuire al fatto che la squadra, mentalmente, era già proiettata verso lo scontro che l’attendeva a Londra.

I “Gunners” sono avversari ‘tosti’, in casa loro difficilmente s’esce indenni dal terreno di gioco… Ecco perché era necessario conservare energie mentali e fisiche per l’incontro-scontro con i temibili inglesi. Il campionato, ormai, è andato – sto ancora seguendo il filo del ragionamento di quelli che vedono sempre “il bicchiere mezzo pieno” – la Champions per la prossima stagione, al 99% è in cassaforte, per cui è più che giustificato ‘mollare’ nella competizione nazionale.

Coloro i quali, invece, sono abituati a “vedere tutto nero”, sulla base dell’evidente ‘momento-no’ degli azzurri, paventavano una serata da incubo all’Emirates Stadium. In effetti, almeno per quanto riguarda la prima parte della contesa, purtroppo, hanno avuto ragione questi ultimi: l’Arsenal ci ha ‘strapazzati’ di brutto! Nella seconda frazione di gioco, c’è stato maggiore equilibrio in campo, anche se soltanto dei veri e propri miracoli di Meret hanno evitato che la sconfitta assumesse dimensioni catastrofiche. Comunque, il 2 a 0 incassato a Londra è risultato più che preoccupante… Al San Paolo, fidando nel sostegno del pubblico e di qualche “santo” (quello cui è intitolato lo stadio, ma pure il nostro amato Gennaro deve “metterci la mano sua”!), servirà un vero e proprio miracolo, per ribaltarlo e continuare il percorso europeo.



I “Gunners”, obiettivamente, ci sono stati superiori per quasi tutto l’arco della partita, ma a determinare questa schiacciante superiorità sono stati anche i troppi errori dei nostri, in difesa e in fase d’impostazione. Come si può spiegare la “debacle”? Parto da alcune premesse: negli ultimi tempi, si sono registrati dei gravi infortuni (Albiol, Diawara, Insigne, Chiriches, eccetera) che hanno falcidiato la rosa azzurra, dimostratasi in alcuni calciatori (provati e riprovati dal mister!) non all’altezza di giocare in un club importante quale è diventato il Napoli. A Gennaio, inoltre, le cessioni (improvvide!) di Hamsik e di Rog avevano già impoverito, e non di poco, l’organico. Non hanno, infine, giovato alla squadra alcune incertezze nella gestione tecnica. Ancelotti deve decidersi su alcune scelte. Ad esempio: chi è il “titolare” da impiegare come terminale offensivo? Ritengo debba essere Milik, per tutta una serie di motivi, ma principalmente perché il suo impiego fisso ci consentirà di capire se è sul polacco che dobbiamo puntare anche per la prossima stagione. E ancora: il dualismo Insigne-Mertens nuoce evidentemente sia all’uno che all’altro, così come si sta notando un eccessivo ‘nervosismo’ in Koulibaly, che lo porta a strafare e, quindi, ad incorrere in gravi errori. A centrocampo, infine, è più che evidente il ‘calo’ di Allan, iniziato da quando s’è cominciato a dare per certa la sua cessione durante la sessione di mercato in Gennaio. Il “quadro” appena delineato può offrire delle chiavi di lettura per comprendere il momento negativo del Napoli.

Per concludere, la sconfitta con l’Arsenal rientra nella ‘normalità’… Quando si incontrano sul proprio cammino squadre attrezzate atleticamente e tecnicamente come quella londinese, “ci può stare”! Le preoccupazioni, le perplessità, mie e credo di tantissimi tifosi, riguardano il futuro più o meno prossimo che attende il Napoli. E’ ancora presto per dire se la stagione che sta per concludersi sia da considerarsi fallimentare… Personalmente, ritengo che la conquista del secondo posto in campionato, ancora da realizzare, attenzione!, sia già un obiettivo di rilievo. Il secondo posto costituisce la “piazza d’onore”, per definizione… E l’anno prossimo, dato per scontato (a meno che non si verifichino ‘terremoti!) il proseguimento del ciclo vincente juventino, non sarà facile confermarlo, vista la più che probabile crescita di Inter, Milan e – forse – della stessa Roma!