Il Napoli, ultimamente, per tornare alla parafrasi iniziale, appare come una “barca che, però, non va”, in totale balìa delle onde, in piena tempesta… E il nocchiero non sembra in grado di raddrizzare il timone e di riprendere la corretta linea di navigazione. Persino chi scrive, in questi momenti di burrasca, s’è trovato in difficoltà … Che dire? Come commentare i continui alti e bassi della compagine partenopea, che oscillano dai sei gol rifilati alla Fiorentina, alle incredibili disfatte contro lo Spezia ed il Verona? E’ vero: una costante, presente in questo periodo quasi incomprensibile, c’è stata. Il Napoli è apparso sempre carente sotto il profilo del gioco, senza un’ idea precisa. I risultati positivi, spesso, per la verità , conseguiti, sono per lo più da attribuirsi alla “qualità ” dei singoli calciatori, che non si può certamente mettere in discussione. A nostro modesto parere, le negatività non dipendono dal modulo, è sterile disquisire di “4-3-2-1” o di “quattro-tre-tre”. Se i risultati dipendessero dai moduli… Il calcio non è, per fortuna, una scienza esatta… Alla fine, le cose che contano veramente sono l’applicazione, la forza di volontà , la tecnica, la personalità degli interpreti che scendono in campo. Ma è anche fondamentale l’organizzazione del gioco, e qui entra in gioco l’abilità del tecnico, del “nocchiero”.
Senza voler minimamente mettere in discussione le doti umane e professionali di Gattuso, appare evidente che il mister in questo momento ha notevoli difficoltà nella gestione dell’organico. La formazione-base, quella alla quale ogni allenatore si affida solitamente, nel Napoli – a cominciare dal portiere! – non esiste. Anche i cambi, a partita in corsa, sembrano più dettati dalla “smania” di porre rimedio ai tanti errori, singoli e di squadra, commessi che non da una lettura obiettiva della partita.
Per queste ragioni, auspichiamo che, al più presto, vi sia un “incontro chiarificatore” tra ADL e il ‘Ringhio’. Con l’onestà che lo contraddistingue, siamo certi che Gattuso dirà al presidente se si sente in condizione di gestire ancora “il vascello-Napoli”, oppure se è giunto il momento di pensare ad un nuovo “capitano” che conduca in porto una barca che ha necessità , prima che l’intera stagione calcistica sia compromessa (l’obiettivo, ricordiamolo, è il ritorno in Champions), di ritrovare la giusta rotta.
Ernesto Pucciarelli