Lo scorso fine febbraio, l’amato e stimato conduttore e divulgatore scientifico ha messo a segno un’esperienza davvero unica nella cittadina partenopea.
Insieme ai suoi collaboratori e ad HarperCollins Italia Editore hanno riunito al MANN, Museo Archeologico di Napoli, i principali influencer italiani del mondo dei libri per accompagnarli in una visita guidata del museo alla scoperta di Nerone, il protagonista del suo ultimo libro.
“Appena nata – dichiara Alberto Angela sui social all’indomani dell’evento – questa idea mi ha immediatamente conquistato: raccontare il mio mondo a dei giovanissimi che, con un linguaggio innovativo e differente, sfruttando la tecnologia e gli strumenti che mette a disposizione, riescono ad invogliare migliaia di altri ragazzi a leggere.
Portare il mio mondo nel loro mondo e viceversa. E farlo in un luogo come un museo di archeologia, considerato, per definizione, un deposito del passato.
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Sembrerebbe che tutto questo non abbia un filo conduttore. E, invece, io lo trovo, eccome. Con modalità, strumenti e linguaggi diversi, io e loro stiamo dalla stessa parte.
Accompagnandoli in questa visita – spiega ancora – ho pensato spesso al motivo per il quale ho iniziato a fare questo lavoro quando, in giovane età, mi occupavo di scavi: portare la conoscenza a più persone possibili.
E mi sono rivisto molto in loro che, su temi e con linguaggi diversi dal mio, raccontano libri e passioni attraverso i social network.
Mettere insieme questi ragazzi e la storia, raccontarla attraverso i loro strumenti è – precisa Angela – come saldare due estremi, che non sono opposti, ma semplicemente continuazione di un unico cerchio in cui, al centro, c’è la cultura, l’unica vera beneficiaria di un incontro tra due mondi che sembrerebbero agli antipodi.
Ringrazio il MANN per l’ospitalità, l’accoglienza e per averci messo a disposizione le sue meraviglie. Grazie, in particolare, al Direttore Paolo Giulierini e a Valentina Cosentino che ha disegnato un percorso ed una visita davvero eccezionali. Poter realizzare questo “esperimento” in quello che, personalmente, ritengo il museo archeologico – conclude – più bello del mondo è stato un privilegio e un onore”.