L’associazione Musicale Jubilate Deo su invito dell’Associazione Cattolica Centro di Spiritualità L’Emanuele eseguirà il Concerto di Beneficenza “In…Canto Napoletano “. Il concerto si terrà lunedi 20 luglio 2015 alle ore 20.30 nella suggestiva sede di Villa del Cardinale a Torre del Greco
Obiettivo dell’associazione è quello di realizzare una struttura che possa ospitare persone bisognose, in particolare bambini abbandonati e malati, come richiesto dalla Madonna, durante le Sue apparizioni, tutt’ora in corso, in Giampilieri Marina.
Già, grazie al contributo di numerosi benefattori, è stata realizzata La Cappella intitolata a “Nostra Signora di Giampilieri”. Tale opera unisce due città, Torre del Greco e Messina, in un connubio indissolubile, che vede la partecipazione volontaria e gratuita dei tanti associati.
Programma
1. TORNA A SURRIENTO (coro) G. B. DE CURTIS – E. DE CURTIS
2. SILENZIO CANTATORE (coro) R. SACCO – A. LONGO
3. TE VOGLIO BENE ASSAJE (coro) R. SACCO – A. LONGO
4. AUTUNNO (soprano) L. BOVIO – E. DE CURTIS
5. MANDULINATA A NAPULE (coro) E. MUROLO – E. TAGLIAFERRI
6. TORNA MAGGIO! (coro) V. RUSSO – E. DI CAPUA
7. ‘O MESE D’ ‘E RROSE (coro) T. MANLIO – G. BONAVOLONTA’
8. ERA DE MAGGIO! (coro) S. DI GIACOMO – M. COSTA
9. QUANNO TRAMONTA ‘O SOLE! (tenore) F. RUSSO – S. GAMBARDELLA
Intervallo
10. VOCE ‘E NOTTE (bas. e coro masc.) C. O. LARDINI – E. DE CURTIS
11. MMIEZ’ ‘O GGRANO (coro femm.) E. NICOLARDI – E. NARDELLA
12. QUI FU NAPOLI (coro) E. MUROLO – E. TAGLIAFERRI
13. O PAESE D’’O SOLE (soprano) L. BOVIO – V. D’ANNIBALE
14. PASSIONE (soprano e coro) L. BOVIO – E. TAGLIAFERRI – N. VALENTE
15. SANTA LUCIA LUNTANA (coro) E. A. MARIO
16. O SOLE MIO (coro) G. CAPURRO – E. DI CAPUA
Presentazione per il concerto
I brani che stiamo per eseguire rappresentano solo una piccola parte del vasto repertorio che tutti conosciamo. La selezione non è avvenuta per caso; dovevamo realizzare una uniformità di stili senza sacrificare le possibilità esecutive di un simile organico. E’ proprio l’uniformità stilistica il vero problema che si pone ogni esecutore attento, in quanto la canzone napoletana affonda le sue profonde radici in epoche remote.
Si hanno notizie dei primi canti popolari risalenti al XIII sec. anche se dovremo attendere ancora qualche secolo per avere la diffusione del fenomeno in tutta Europa; infatti dal XVI sec. in poi la forma definita “VillaneIIa alla Napolitana” diventa con il coevo “madrigale” la più importante forma esecutiva profana. Le ragioni geografiche della nascita ditale genere sono da ricercare forse nelle abitudini delle popolazioni dell’ Italia meridionale che trovandosi spesso in ritrovi collettivi ritenevano il canto la più efficace forma comunicativa di sentimenti forti come: amore, gioia, malinconia etc.
Fin dalla nascita la villanella può vantare del contributo di eminenti personalità del mondo musicale del tempo: Di Lasso, Gesualdo, Marenzio, che conservandone la struttura formale, fanno della villanella un procedimento di scrittura compiuto ed elevato, smussandone ogni eccesso tipico di manifestazioni spontanee e popolari. Con l’avvento dell’Opera Buffa napoletana, d’ambientazione borghese o popolare, la villanella diventa un vero e proprio serbatoio dal quale attingere materiale poetico o melodico. Assistiamo ad una vera e propria sinergia tra opera buffa e villanella che consente ai due generi di sopravvivere rinnovandosi.
Il processo continua ancora nell’ottocento con escursioni compositive da parte di Rossini, Bellini, Donizetti che non resistono alla tentazione di misurarsi con un genere così particolare. Con l’istituzione del “Festival della Canzone Napoletana” si assiste ad una profonda trasformazione stilistica, infatti la villanella perde il suo carattere polifonico (che la rendeva assimilabile al madrigale) per assumere una tipicità monodica e melodica dovuta forse alla influenza della contemporanea “romanza d’opera”, veste con la quale è giunta sino a noi. Contemporaneamente grazie al contributo di una nuova generazione di rimatori e musicisti. La canzone napoletana assume una forte energia descrittiva di ambiente o sentimento; mentre l’intuito commerciale di intelligenti tipografi ed editori fa della canzone napoletana un vero fenomeno sociale e di costume, attribuendole qualche volta un sapore oleografico o di maniera. Oggi la canzone napoletana è stata ormai acquisita dal patrimonio culturale dell’umanità che perpetua un genere iniziato da poeti e musicisti sconosciuti il cui ingegno è stato suggellato nelle opere di Vinci, Cimarosa, Paisiello, etc. Con il concerto di questa sera indentiamo offrire il contributo ad un repertorio ammirato ed eseguito da ben quattro secoli e la cui vitalità ci fa ben sperare per il futuro.