Torre del Greco – “Bomber e Mister Franco, una partita ancora” di Mimmo Cacciuni Angelone. Presentazione del libro che si terrà questo sabato presso l’aula consiliare del Comune di Torre del Greco.
Fu in quel novembre del 2019 che Mister Franco, baffoni, pancione e vocione, morì all’improvviso. Infarto. La vita è anche questo, purtroppo.
Bomber, il centravanti, il più bravo dei suoi Under 14, anche se un po’ indisciplinato, aveva smesso di giocare a calcio pochi mesi prima. Si era stufato di tante cose, anche di aspettare che gli passassero il pallone laggiù in attacco. Il Mister gli aveva telefonato per convincerlo a riprendere. Era stato inutile.
I messaggi nella chat della squadra lo avvisarono della scomparsa del Mister. Il ragazzo, nel lutto condiviso sui social, senti di appartenere ancora alla squadra. Ai funerali indossò la vecchia tuta, che oramai gli andava piccola. Cercò, così, rifugio nel gruppo insieme alle proprie fragilità che sentiva di non poter gestire da solo. La squadra lo riaccolse e lo protesse, almeno fino alla fine delle esequie. Per Bomber non era morto solo un allenatore, ma un vero amico, anche se tanto diverso da lui e di 49 anni più grande.
Sport e musica, due linguaggi universali che favoriscono il dialogo fra generazioni diverse, sono a pieno titolo tra i protagonisti di questo racconto. Esattamente come la squadra di calcio giovanile di Sama, paese immaginario non lontano da Roma che, però, potrebbe essere dovunque nella provincia italiana. Si parla di calcio, ma potrebbe essere qualsiasi altra disciplina, dove con chi insegna e chi impara, ma a sua volta, è protagonista in campo. Bomber e Mister Franco. Una partita ancora si intrufola nei rapporti fra allenatori, genitori (boomer e millennial) e giocatori-zoomer e si snoda attraverso le loro vite.
Mimmo Cacciuni Angelone – Napoletano di Roma, cresciuto a Torre del Greco, sposato, due figli, un fratello, una sorella, alcuni cugini, due lauree, qualche corso di specializzazione, giornalista professionista, si occupa da tanti anni di basket. Grazie alla Federabasket ha seguito per 14 anni le Nazionali in Europei e Mondiali e girato il mondo, prima di occuparsi di Comunicazione istituzionale. Coerentemente, il primo racconto l’ha scritto sul calcio.