Attraverso le installazioni sonoro-luminose dell’artista la pietra, il ghiaccio, l’acqua suonano attraverso i grandi strumenti polisensoriali da lui creati. Le vibrazioni del suono diventano immagine e le immagini investono lo spettatore che si imbatte nelle tele stupende della chiesa e della quadreria al primo piano.
Grazie alla sapiente guida della Dott.ssa Loredana Gazzara è stato possibile apprezzare lo spirito benefico dei Governatori ed Associati del Pio Monte della Misericordia, le incessanti opere di assistenza e beneficenza che lo vedono protagonista negli ultimi quattrocento anni. Il Pio Monte della Misericordia è un’Istituzione fondata nel 1602 da sette nobili napoletani che, consapevoli delle necessità di una popolazione bisognosa di aiuto e di solidarietà, decidono di devolvere parte dei propri averi ed il proprio impegno alle opere di carità.
Il dipinto del Caravaggio, dall’alto dell’altare maggiore della cappella, compendia le azioni di solidarietà esercitate dal Pio Monte della Misericordia in un straordinaria sintesi delle Sette Opere di Misericordia corporale ancora oggi attentamente esercitate. Infatti tutta la cappella come anche l’altare maggiore sono stati realizzati proprio in funzione all’opera di Caravaggio. Quindi diventa condizione imprescindibile all’opera stessa. Nello statuto della fondazione del Pio Monte sono stati gli stessi fondatori a stabilire, nel 1613, che quello della cappella è l’unico luogo in cui la tela può essere custodita. “Questo è un quadro inamovibile” la risposta dei napoletani ogni qual volta perviene una richiesta di prestito in altre città o esposizioni che lo allontanerebbe dal centro storico. Questa opera più di tante altre a Napoli assume un valore altamenttte simbolico per la popolazione, confermato dall’attenzione che il ventre della città le dedica.
Michelangelo Merisi profondo conoscitore di quei luoghi e di quelle storie, sembra aver riscattato proprio tutti con questa opera, la nobile committenza ed il popolo che nasconde le speranze e le sofferenze di tutti i giorni. “Caravaggio a Napoli” riaprirà i battenti nel mese di aprile al Museo di Capodimonte. Come lascia presagire il titolo, l’esposizione evidenzierà l’influenza della rivoluzione di Caravaggio sulla pittura napoletana, con particolare riferimento al suo soggiorno a Napoli, considerato dagli esperti uno dei periodi più intensi della sua produzione artistica.
Nel frattempo il Pio Monte, pur essendo un ente privato che si regge unicamente sulle donazioni, la prossima domenica 3 febbraio donerà al pubblico la possibilità di godere di un ingresso ridotto con visita guidata gratuita. Tra le continue donazioni in esposizione una scena presepiale del Maestro Ulderico Pinfildi e numerose altre opere anche di arte contemporanea.
Cristoforo Russo
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