Organizzato dal garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello, e dal rotary club Posillipo di Napoli, c’è stato un pranzo preparato dalle stesse detenute in questo clima un po’ surreale e familiare, unico che ha consentito alle detenute delle due sezioni di potersi incontrare, cucinare e mangiare insieme. C’è stato un menu prelibato: antipasto di mare, fiori di zucca ripieni di ricotta, bruschette, prosciutto e mozzarella; primo piatto di spaghetti a vongole; secondo piatto di frittura di mare; parmigiana di melanzane e insalata e per chiudere babà, limoncello e caffè. Erano presenti il presidente del Rotary club Posillipo Paolo Giugliano con una forte delegazione di rotariani, la vice direttrice Mariella Parenti, il comandante Gaetano Manganiello, L’educatrice di reparto Giovanna Tesoro e diversi ispettori e commissari dell’Istituto. Per il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello:<<Le detenute, a prescindere dal reato meritano un’attenzione particolare così come in parte si fa già in quest’istituto grazie a laboratori di sartoria e ricamo, e un centro estetico. Sono convinto che reinserire loro sia nella società che hanno offeso che nella famiglia che hanno fatto soffrire per i loro errori, sia importante per “bonificare” l’intero ambiente dove abitano. Una detenuta che evita la recidiva, è un passaggio di crescita per la società e per migliorare la qualità della famiglia, dei propri figli e dell’intero ambiente nel quale andranno a rivivere>>.
Durante le 3 ore conviviali sono accaduti dei fatti toccanti, come i festeggiamenti per il compleanno di una delle detenute, la testimonianza di una detenuta che ha raccontato di essere nonna, bisnonna e trisavola e di avere 40 nipoti, e soprattutto verso la fine del pranzo la notizia che 3 detenute erano state liberate e hanno festeggiato insieme alle altre compagne. Sempre presente a queste iniziative di promozione umana e di solidarietà il magistrato di sorveglianza Marco Puglia che nel suo intervento ha detto tra L’altro: <<Condividere il pasto è un modo concreto di comunione, uno strumento di confronto. L’iniziativa promossa oggi è un grande segnale. Viviamo tempi in cui si parla di separazione, di non accoglienza, non tutte le persone nella società vivono questo distacco e questa indifferenza e la presenza di tanti volontari oggi dimostra che la società nella quale viviamo è più accogliente di quello che sembri . Il mio è un ringraziamento agli organizzatori. L’augurio a voi detenute: valorizzate questi gesti e queste iniziative>>.