Il G.A.V. apre i battenti dell’antica chiesa di San Michele
“Requie e pace, rifrisco e riposo! Requie e pace, rifrisco e riposo!“ Sembra, ancora, di udirla; Sembra, quasi, di respirarla. Forse sarebbe più giusto dire: palparla. E’ l’invocazione colma di speranza e di semplicità che per secoli i pellegrini ed i fedeli, i devoti e i curiosi, i superstiziosi e i disperati hanno rivolto alle cosiddette “Anime pezzentelle” del “fosso di San Michele”. Un’invocazione che ancora oggi è possibile ricordare visitando quelle “meschine stanze” sepolte dalla furente eruzione vesuviana del 1794. Una storia antica, quasi come la culla di questa città che lega indissolubilmente il passato al presente. Una pagina antropologica ed umana tra le più belle di Torre del Greco; uno scrigno prezioso d i tradizioni e di attualità – custodito per sempre – tra le macerie ed i ruderi dell’antica chiesa oscurata i n quella “terribile notte” del 15 giugno 1794. Ebbene, “fosso San Michele” con l’omonima chiesa che affaccia sull’antica via “Nuova Capo la Torre” – al secolo Diego Colamarino – rivive oggi ne “L’Ipogeo delle Anime”. Un progetto che ha visto la luce il 25 Settembre 2010 e che ha dotato l’intera comunità cittadina della prima sala espositiva sotterranea, grazie ad un capitolato della Regione Campania intitolato: “I giovani protagonisti del proprio tempo”. L’iniziativa ha visto un incontro sinergico tra le Istituzioni politiche regionali e comunali, quelle religiose della Congrega del SS. Sacramento e di S. Michele Arcangelo presieduta dal commissario arcivescovile Andrea Ciliberti ed il Volontariato nelle forme, nelle espressioni e nella passione del Gruppo Archeologico Vesuviano (G.A.V.) Il sito nel corso di questi anni ha aperto le porte a centinaia di visitatori , curiosi, studiosi e quanti altri hanno avvertito il fascino e la suggestione di una vicenda storica collettiva n ella quale è racchiuso parte del cuore di questa città. Camminare nelle stanze sotterranee di San Michele, è come leggere una pagina di Storia scritta dalle dirette mani di chi l’ha vissuta in prima per- sona. Un percorso storico, spirituale ed antropologico che racconta Torre del Greco in uno squarcio temporale ben preciso: il XVIII secolo. Quest’anno, poi, festeggiamenti solenni per il primo triennio che – organizzati dalla Congrega del SS. Sacramento e di S. Michele Arcangelo, congiuntamente al Gruppo Archeologico Vesuviano, hanno visto per due giorni il sito al centro di manifestazioni e visite guidate. Così sabato 28 e domenica 29 scorsi i soci del G.A.V. hanno aperto i battenti dell’antica chiesa guidando il visitatore in un viaggio di recupero e valorizzazione della memoria. Un vero e proprio “percorso della memoria”. A fare da cornice al tutto momenti artistici realizzati da giovani pittori e da altri che sposano e condividono la causa culturale. Emozioni e suggestioni sonore e visive, mediante u n video musicale che ha raccontato tre anni di seria e costante attività. È stata, inoltre, presente la domenica pomeriggio una delegazione nazionale del “Priorato del Tempio Hierosolimitano di Mik’Ael”; una confraternita che ispirandosi alla nobile tradizione della cavalleria templare, promuove l’impegno nella cultura ad esclusivo servizio dell’Uomo. “Si è trattato di un evento, davvero, importante per la Nostra Associazione e per la città intera”. Queste le parole del Direttore del Gruppo Archeologico Vesuviano, l’Architetto Francesca Guida, “perché l’Ipogeo delle Anime, istituito anche su forte impulso del commissario Arcivescovile Andrea Ciliberti, rappresenta un motivo comune ad ogni cittadino di Torre del Greco per riappropriarsi e ritrovare le proprie tradizioni e le proprie origini, in una culla comune che è quella del Creator Vesevo”.
Salvatore Perillo
Articolo pubblicato sull’edizione cartacea in edicola il 2 ottobre 2013