Santa Lucia è la protettrice della vista. Morì martire a Siracusa durante le persecuzioni di Diocleziano.
Sant’Aniello, invece, è il protettore delle partorienti e dei marinai. Figlio di una nobile napoletana, morì il 14 dicembre del 595 dopo Cristo.
A entrambi è associato un antichissimo detto: “A Santa Lucia nu pass ‘e gallina, a Sant’Aniello nu pass ‘e pecuriello”. Il motivo è semplice: tradizione vuole che il 13 dicembre la giornata si allunghi di poco (un passo di gallina); il 14, invece, la luce duri molto di più (un passo di agnellino). Il detto fa riferimento al calendario cosiddetto Giuliano, cioè quello solare in cui Santa Lucia coincideva con il dì più breve dell’anno e a cui seguivano inevitabilmente giornate con più ore di luce, quindi appunto dal giorno di Sant’Aniello.Attualmente, tuttavia, sappiamo bene che il solstizio d’inverno (ossia il dì più corto dell’anno, che una volta era appunto il 13 dicembre) è registrato tra il 21 e il 22 dicembre. Quest’anno sarà il 21 dicembre. Dal giorno dopo, ossia 22 dicembre, le giornate (ossia i dì, ossia le ore di luce) inizieranno ad allungarsi sensibilmente sino al solstizio d’estate, che sarà il dì più lungo dell’anno.
Molta devozione è legata a Sant’Aniello per le donne incinte o che cerchino di avere un figlio. Una antica tradizione vuole che la madre del futuro santo non potesse avere figli e per questo pregava la Madonna. Quando il piccolo nacque fu portato al cospetto dell’immagine della Madre di Dio e, a soli 20 giorni, esclamò: Ave Maria.
Non è tutto però. Secondo le tradizioni delle nostre nonne, le donne vanno a messa a dare un saluto al santo per non “farlo pigliare collera”. Pare che Aniello sia particolarmente attento a questa devozione e si “offenderebbe” se le donne incinte non fossero andate a fargli visita. Tra le tante cose legate a Sant’Aniello, in questo giorno non si “avvolgono gomitoli” e ancora: “A Santa Lucia e Sant’Aniello nè forbice nè coltello”.